Published On: Gio, Apr 23rd, 2020

Improbabile che COVID-19 si annidi nei testicoli

Le possibilità che COVID-19 si diffonda attraverso lo sperma sembrano essere remote. E’ quanto sostengono gli scienziati della University of Utah Health, i quali affermano che non esistono evidenze scientifiche per poter dire che il virus si annidi nei testicoli. “Se COVID-19 fosse sessualmente trasmissibile, ciò avrebbe importanti implicazioni per la prevenzione delle malattie e potrebbe avere gravi conseguenze per la salute riproduttiva a lungo termine di un uomo“, afferma James M. Hotaling, MD, coautore dello studio e professore associato di urologia specializzato in fertilità maschile.
Il team internazionale di ricercatori provenienti dalla Cina e dagli Stati Uniti ha lanciato lo studio in risposta alle preoccupazioni che SARS-CoV-2, il virus che causa COVID-19, potrebbe essere trasmesso sessualmente come Ebola, Zika e altri patogeni virali emergenti. Per scoprirlo, hanno raccolto campioni di sperma da 34 uomini cinesi, un mese (in media) dopo la diagnosi di casi lievi o moderati di COVID-19. I test di laboratorio non hanno rilevato SARS-CoV-2 in nessuno dei campioni di sperma.

Nonostante questi risultati, i ricercatori riconoscono che il loro studio ha diversi limiti, tra cui una piccola dimensione del campione e il fatto che nessuno dei donatori fosse gravemente malato.
Il team ha quindi analizzato un set di dati generato da un atlante mRNA a singola cellula, ossia il materiale genetico utilizzato per produrre proteine in ogni singola cellula testicolare. In questo caso, gli scienziati hanno voluto esaminare l’espressione di una coppia di geni associati a SARS-CoV-2. Questi due geni, l’enzima 2 di conversione dell’angiotensina (ACE2) e la transmembrana serina proteasi 2 (TMPRSS2) agiscono come recettori, permettendo a SARS-CoV2 di penetrare nelle cellule e replicarsi. Affinché il virus possa accedere efficacemente alle cellule, entrambi i recettori devono essere presenti nella stessa cellula.

Hanno scoperto che i geni che codificano per queste due proteine ​​sono stati trovati solo in quattro delle 6.500 cellule testicolari, suggerendo che è improbabile che SARS-CoV-2 invada le cellule testicolari umane. “Un uomo gravemente malato di COVID-19, tuttavia, potrebbe avere una carica virale più elevata, il che potrebbe portare a una maggiore probabilità di infettare il seme. Non abbiamo una risposta certa“, dice Hotaling. “Ma sapere che non abbiamo trovato quel tipo di attività tra i pazienti interessati da forme lievi a moderate della malattia è rassicurante“, ha aggiunto.

Tuttavia, Hotaling avverte che il contatto intimo può aumentare il rischio di diffondere la malattia attraverso la tosse, lo starnuto e il bacio. Inoltre, alcune persone infette sono asintomatiche e possono apparire sane, anche se trasmettono il virus ad altri. Lo studio appare in Fertility & Sterility, una rivista peer-review pubblicata dalla American Society of Reproductive Medicine.

Fonti bibliografiche: No Evidence of SARS-CoV-2 in Semen of Males Recovering from COVID-19, Pixabay

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it