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La deforestazione e il rischio di malattie infettive

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Fermare la deforestazione avrebbe molteplici vantaggi: ridurrebbe la nostra esposizione a nuove catastrofi e la diffusione di una lunga lista di malattie infettive originarie delle foreste pluviali. Al contrario, un aumento di questa pratica del 10% aumenterebbe il rischio di malaria del 3,3%, esponendo al rischio poco meno di sette milioni e mezzo di persone. Eppure, si continuano a tagliare in media 28 milioni di ettari di foresta ogni anno e non vi sono segni di rallentamento.

L’uomo, distruggendo le foreste al fine di creare terreni di coltura, entra sempre più a contatto con la fauna selvatica che trasporta microbi per noi letali, sempre più costretta com’è a concentrarsi in spazi ristretti.
La bonifica della terra riduce anche la biodiversità, e le specie che sopravvivono hanno maggiori probabilità di ospitare malattie che possono essere trasferite all’uomo. Tutti questi fattori porterebbero a una maggiore diffusione di agenti patogeni animali nelle persone.

Sembra che all’uomo non siano bastate le esperienze legate alla Sars del 2003, ad Ebola e ora a Sars-CoV-2, virus altamente infettivi che hanno causato e stanno causando migliaia di decessi umani. Ora gli epidemiologi vogliono esplorare habitat selvaggi e testare mammiferi che notoriamente trasmettono i coronavirus, come pipistrelli, roditori, tassi, zibetti, pangolini e scimmie.

Nel frattempo, i governi dovrebbero vietare la vendita di animali selvatici vivi nei cosiddetti mercati umidi, dove i patogeni si sono ripetutamente incrociati negli umani. I mercati possono essere culturalmente importanti, ma il rischio è troppo grande. I governi devono anche reprimere il commercio illegale di specie selvatiche, diffusori di agenti infettivi in lungo e in largo.

Porre fine alla deforestazione e contrastare le pandemie riguarderebbe sei dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
La pandemia dovuta a COVID-19 rappresenta ormai la peggior catastrofe dal dopoguerra, ma può attirare la nostra attenzione sugli enormi profitti che paradossalmente l’umanità potrebbe ottenere non sfruttando eccessivamente il mondo naturale.

Riferimenti bilbiografici: scientificamerican.com/article/stopping-deforestation-can-prevent-pandemics/

Renato Sansone: Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it
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