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La Terra è sempre più calda: valori estremi più frequenti

Rappresentazione dei cambiamenti climatici

L’uomo nel corso della sua esistenza ha sempre cercato di adattarsi ai vari climi presenti sul nostro pianeta. Dai deserti ai poli, la Terra presenta escursioni termiche nell’ordine dei 130°C, con estremi in periodi diversi di circa 146°C. Anche l’uomo, tuttavia, presenta i suoi limiti e un ulteriore surriscaldamento potrebbe mettere in difficoltà anche una persona dotata di buona salute.

Quando si parla di cambiamenti climatici si pone lo sguardo al passato e al futuro, ma un nuovo studio pubblicato su Science Advances, sottolinea la necessità di ridurre le emissioni antropiche di gas serra nell’immediato. Precedenti analisi basate su modelli climatici suggerivano che alcune aree del Golfo Persico, del subcontinente indiano e della Cina orientale avrebbero visto entro la fine del secolo, ondate di calore così intense da divenire insopportabili. Ora, esaminando i dati termici del 1979 di oltre 7000 stazioni meteorologiche in tutto il mondo, il team condotto da Colin Raymond del Jet Propulsion Laboratory della Nasa, ha scoperto che in alcune aree ristrette si stanno già verificando condizioni proibitive legate alla temperatura percepita (Temperatura e umidità). Ad oggi, queste condizioni si verificano due volte più frequentemente rispetto a quattro decenni fa. E le proiezioni non fanno ben sperare.

Le aree più colpite da queste condizioni estreme sono quelle costiere nei pressi di corpi idrici o le regioni interessante dai monsoni, portatori di alta umidità. Alcune aree hanno fatto registrare temperature di bulbo umido maggiori di 31°C, ma vista la scarsità di stazioni in alcuni luoghi remoti, è probabile che che tali valori salgano anche oltre questa soglia. I ricercatori hanno scoperto che gli estremi si verificano solitamente nel corso di 1-2 ore, ma se dovessero permanere più a lungo in futuro, si potrebbe raggiungere il limite della tolleranza umana.

Secondo le proiezioni del nuovo studio, alcune aree del mondo potrebbero sperimentare temperature di bulbo umido di 35°C. Per confronto, le ondate di calore dell’Europa nel 2003 e in Russia nel 2010 dove persero la vita migliaia di persone, non superarono temperatura di bulbo umido di 28°C.

Il clima terrestre ha già riscontrato un aumento di circa 1°C nell’ultimo secolo e qualsiasi proiezione pone questo livello in aumento nei prossimi anni. Occorre quindi ridurre rapidamente le emissioni di gas serra per limitare il più possibile il verificarsi di tali proiezioni.

Renato Sansone: Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it
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