Published On: Mer, Mag 13th, 2020

La cometa SWAN oltre l’equatore celeste, ma è appena visibile ad occhio nudo

La cometa SWAN (C/2020 F8) ha attraversato l’equatore celeste, ed è ora visibile anche nell’emisfero boreale. La cometa brilla come una stella di magnitudine +5.6 circa, visibile con l’ausilio di un binocolo o a occhio nudo sotto cieli particolarmente bui. Sta transitando nella costellazione dei Pesci, molto bassa sull’orizzonte ed è visibile prima dell’alba. Questa vagabonda spaziale scoperta lo scorso Marzo, si sta dirigendo verso il Sole da cui disterà 64,6 milioni di Km il 27 Maggio (Perielio), e a causa del quale potrebbe subire un’ulteriore sublimazione del materiale ghiacciato di cui è composta. La sua orbita eliocentrica suggerisce il suo primo viaggio nel sistema solare interno, fattore importante per la sua visibilità.

La cometa SWAN, è bene dirlo, non potrà mai competere con le più luminose comete che hanno lasciato dentro di noi ricordi memorabili. Basti pensare alla cometa di Halley, alla Hale Bopp o Hyakutake, tanto per citarne qualcuna. Le comete che mettono in scena gli spettacoli migliori contengono infatti molta polvere che riflette bene
la luce del Sole. Qualora la cometa fosse composta principalmente di gas, tuttavia, assumerà una luminosità più debole, talvolta di difficile visione persino in un telescopio.

Inizialmente la cometa SWAN sembrava viaggiare in un’ellisse molto allungata con un periodo orbitale di decine di milioni di anni; in sintesi, una cometa che aveva già solcato il Sistema Solare interno. Tuttavia, recenti osservazioni hanno messo in evidenza la sua orbita e probabilmente il suo primo viaggio dalla nube di Oort. Tali tipi di comete che non hanno mai subito un passaggio ravvicinato con la nostra stella, sono coperte da materiali volatili come azoto congelato, monossido di carbonio e anidride carbonica. Questi composti tendono a sublimare lontano dal Sole, generando un iniziale aumento di luminosità, che nella fase successiva tende poi ad affievolirsi.

La cometa SWAN sembra comportarsi proprio in questo modo. Lo scorso 24 Aprile la vagabonda spaziale brillava di magnitudine +7.2. Solo sei giorni dopo era alla magnitudine +5.2, visibile anche ad occhio nudo dal cielo australe. Da quel momento, nonostante SWAN sia sempre più vicina al Sole, la sua magnitudine si è addirittura affievolita a +5.6.

Tuttavia, con questi corpi non è mai detta l’ultima. Come abbiamo già anticipato in altri articoli, fare previsioni risulta sempre complicato e non è detto che al suo perielio non possa divenire facilmente visibile ad occhio nudo. Ma l’esperienza insegna, e molti astronomi sostengono che la sua luminosità potrebbe addirittura divenire più fioca. Sino al 24 Maggio SWAN sarà visibile come un bagliore diffuso e circolare prima dell’alba, transitando nelle costellazioni del Triangolo, del Perseo e dell’Auriga sino al 1 Giugno. Soltanto dopo il 25 Maggio l’astro diverrà circumpolare e visibile poco dopo il tramonto del Sole per tutta la notte, anche se la sua declinazione rimarrà sempre piuttosto bassa rispetto all’orizzonte.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it