Published On: Mer, Mag 20th, 2020

La nascita di un esopianeta dal Very Large Telescope

Il VLT dell’ESO ha immortalato la nascita di un sistema planetario. Nonostante siano stati identificati migliaia di esopianeti, la loro formazione non è tutt’ora molto chiara. La scienza sostiene che questi mondi nascono in dischi polverosi che circondano le giovani stelle, ma prima d’ora non era mai stata osservata un’immagine sufficientemente nitida e profonda che potesse confermarlo. Gli astronomi hanno ora identificato questa struttura attorno alla stella AB Aurigae, pubblicando il lavoro svolto sulla rivista Astronomy & Astrophysics.

Le nuove immagini mostrano una straordinaria spirale di polvere e gas attorno a AB Aurigae, situata a 520 anni luce dalla Terra nella costellazione di Auriga. Spirali di questo tipo segnalano la presenza di piccoli pianeti, che “calciano” il gas, creando “disturbi nel disco sotto forma di un’onda, un po ‘come la scia di una barca su un lago“, spiega Emmanuel Di Folco del Laboratorio astrofisico di Bordeaux (LAB), in Francia, coautore dello studio.

Il video a corredo dell’articolo mostra inizialmente una visuale più ampia del sistema, ingrandendo poi la parte interna del disco, la regione (la cui distanza dalla stella è pari a quella esistente tra Nettuno e il Sole) dove i ricercatori ritengono il punto esatto di formazione del pianeta.
Il team ha confermato la presenza dei bracci a spirale rilevati per la prima volta da ALMA e hanno anche individuato una “torsione”, che indica la presenza della formazione planetaria in corso nel disco. L’ESO sta costruendo un nuovo telescopio da 39 metri che consentirà agli astronomi di ottenere osservazioni ancora più dettagliate sulla nascita degli esopianeti. Dovremmo essere in grado di vedere direttamente e più precisamente come la dinamica del gas contribuisce alla loro formazione.

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- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it