C/2020 F3 (NEOWISE), la probabile cometa di Luglio

Credit: Micael Mattiazzo dall'Australia

Lo scorso 27 Marzo il telescopio spaziale NEOWISE della NASA ha scoperto una cometa retrograda con un’orbita quasi parabolica che transiterà vicino al Sole il 3 Luglio 2020. Attualmente l’astro chiomato brilla di magnitudine +7 e si dirige verso la nostra stella, dalla quale, secondo gli esperti, potrebbe uscire indenne. A differenza delle comete SWAN e ATLAS, la roccia spaziale ha una probabilità maggiore di non vedere frammentare il suo nucleo. Tuttavia, come spesso accade per questi corpi vagabondi del nostro sistema solare, non è facile determinare il suo futuro.

La divisione di piccole comete a causa del Sole non è un evento inconsueto; queste vagabonde spaziali trascorrono la maggior parte della loro vita nelle profondità del Sistema Solare esterno, dove le temperature sono estremamente gelide. Nel loro avvicinarsi al sistema solare interno, il calore della nostra stella causa una sublimazione dei suoi strati di ghiaccio più esterni, generando una coda di detriti. Le alte temperature a cui talvolta sono sottoposte, determinano uno shock termico che possono generarne la frammentazione del nucleo.

L’astro è stato immortalato nei giorni scorsi dall’Australia, quando si trovava a soli 5 gradi sopra l’orizzonte locale. Secondo i ricercatori, la cometa potrebbe fiorire nelle settimane dopo il perielio, divenendo luminosa come una stella di seconda o terza magnitudine. Un evento ideale per gli osservatori dell’emisfero boreale, che sarebbero in grado di vederlo anche ad occhio nudo nel cielo serale di metà Luglio.
Secondo Michael Mattiazzo, uno degli astrofili più esperti al mondo in termini di comete, C/2020 F3 Neowise avrebbe una percentuale del 70% di sopravvivere all’intenso calore solare.

La cometa tra poco meno di una settimana entrerà nella campo visivo del Solar and Heliospheric Observatory (SOHO), favorendo un monitoraggio costante mentre approccerà l’orbita di Mercurio. Se il suo nucleo dovesse frammentarsi lo strumento sarà in grado di riprenderne le immagini.

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Renato Sansone: Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it
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