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Un lampo di luce dalla fusione di due buchi neri

Durante una delle tante sessioni osservative avvenuta lo scorso 21 Maggio 2019, gli scienziati del California Institute of Technology (Caltech) guidato da Matthew Graham, e quelli della City University di New York (Cuny) diretti da Saavik Ford, hanno ricevuto un segnale dai rivelatori di onde gravitazionali Advanced Virgo; esso mostrava uno scontro cosmico tra due buchi neri. Più tardi, grazie all’osservatorio Zwicky Transient Facility (ZTF), essi hanno osservato un lampo di luce proveniente dalla stessa area di cielo, chiedendosi se potesse essere correlato all’evento rilevato in precedenza.

A dire il vero un lampo di luce da oggetti che si chiamano “buchi neri” è senza dubbio qualcosa di anomalo, eppure le osservazioni successive hanno fornito proprio tale risposta. I due buchi neri si sono fusi nel disco attorno a un quasar creando un unico buco nero supermassiccio e generando il lampo di luce.

Al momento della sua nascita, il nuovo buco nero è stato scagliato in una direzione casuale attraverso il gas che lo circonda nel disco di accrescimento. Il gas, a sua volta, avrebbe prodotto il bagliore con un ritardo di 34 giorni rispetto alle increspature dello spazio-tempo osservate da Advanced Virgo.
I risultati sono stati descritti in un articolo pubblicato giovedì sulla rivista Physical Review Letters.

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Renato Sansone: Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it
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