Published On: Ven, Set 4th, 2020

Compresa l’anatomia del primo scheletro completo di dinosauro

Ben 160 anni fa venne ritrovato sulla Jurassic Coast, nella contea di Dorset (Inghilterra), il primo scheletro completo di un dinosauro scelidosauro (Scelidosaurus harrisonii Owen, 1861). Venne inviato a Richard Owen del British Museum, ossia all’uomo che inventò la parola “dinosauro”, il quale pubblicò due brevi articoli sull’anatomia. Tuttavia, gran parte dei dettagli vennero trascurati; nulla fu riportato in merito alle sue abitudini in vita o alla relazione con altri esemplari dell’epoca.

E’ rimasto oscuro e incompreso sino ad ora, quando è stato finalmente studiato nei dettagli e ha trovato il il suo posto nell’albero genealogico dei dinosauri.
Negli ultimi tre anni, il dottor David Norman del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Cambridge, ha lavorato per completare il lavoro iniziato da Owen, preparando una descrizione dettagliata e un’analisi biologica dello scheletro di scelidosauro, il cui originale è conservato presso il Natural History Museum di Londra, con altri esemplari al Bristol City Museum e al Sedgwick Museum di Cambridge.

I risultati del lavoro di Norman, pubblicati come quattro studi separati nello Zoological Journal of the Linnean Society of London, non solo ricostruiscono l’aspetto dello scelidosauro in vita, ma rivelano che era uno dei primi antenati degli anchilosauri, i dinosauri “corazzati” del tardo Cretaceo.

Per più di un secolo, i dinosauri sono stati classificati principalmente in base alla forma delle ossa dei fianchi: ordine dei saurischi o ornitischi.

Tuttavia, nel 2017, Norman, Matthew Baron e Paul Barrett, sostennero che questi raggruppamenti familiari di dinosauri dovevano essere riorganizzati, ridefiniti e rinominati. In uno studio pubblicato su Nature, i ricercatori hanno suggerito che i dinosauri dai fianchi di uccello e i dinosauri dai fianchi di lucertola, come il tirannosauro, si sono evoluti da un antenato comune, ribaltando potenzialmente più di un secolo di teoria sulla storia evolutiva dei dinosauri.

Un altro fatto emerso dal lavoro sulle relazioni tra dinosauri è stato che i primi ornitischi conosciuti, apparvero per la prima volta nel primo periodo del Giurassico.
Norman ha ora completato lo studio di tutto il materiale noto attribuibile allo scelidosauro e le sue ricerche hanno rivelato molti primati.

Nessuno sapeva che il cranio avesse le corna sul bordo posteriore“, ha detto Norman. “Aveva diverse ossa che non sono mai state riconosciute in nessun altro dinosauro. È anche chiaro dalla ruvida tessitura delle ossa del cranio che era, in vita, coperto da scudi corneo induriti, un po’ come gli scudi sulla superficie dei teschi di tartarughe viventi. In effetti, il suo intero corpo era protetto dalla pelle che ancorava una serie di punte e placche ossee simili a chiodi.”

Ora che la sua anatomia è stata compresa, è possibile esaminare dove si trova il genere Scelidosaurus nell’albero genealogico dei dinosauri. Era stato considerato per molti decenni uno dei primi membri del gruppo che comprendeva gli stegosauri, tra cui lo stegosauro con le sue enormi placche ossee lungo la spina dorsale e una coda appuntita, e gli anchilosauri, i cosiddetti “carri armati” corazzati dell’era dei dinosauri, ma che si basava su una scarsa comprensione dell’anatomia dello scelidosauro. Ora sembra che lo scelidosauro sia un antenato solo degli anchilosauri.

E’ un peccato che un dinosauro così importante, scoperto in un momento così critico nei primi studi sui dinosauri, non sia mai stato descritto correttamente”, ha detto Norman. “Ora, finalmente è stato descritto in dettaglio e fornisce molte nuove e inaspettate intuizioni riguardanti la biologia dei primi dinosauri e le loro
relazioni. Sembra un peccato che il lavoro non sia stato fatto prima ma, come si suol dire, meglio tardi che mai“, conclude il ricercatore.

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- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it