Published On: Mar, Set 15th, 2020

Orche insolitamente aggressive tra Spagna e Portogallo. Gli esperti: “sono stressate”

Al largo dell coste spagnole e portoghesi, le orche (Orcinus orca) stanno mostrando un’aggressività mai osservata in precedenza. Secondo quanto riferito dai marinai locali, negli ultimi due mesi sono stati registrati numerosi attacchi alle barche a vela nello Stretto di Gibilterra.
Eloquente la testimonianza di Victoria Mellis, dopo che un gruppo di nove esemplari ha circondato la sua barca speronandola per sessanta minuti. “Il rumore era davvero spaventoso. Stavano speronando la chiglia, c’era questa orribile eco, pensavo che potessero ribaltare la barca“, ha detto Mellis. “Comunicavano tra loro, fischiandosi l’un l’altra. Il rumore era così forte che abbiamo dovuto gridare per dialogare tra di noi“.

I danni all’imbarcazione sono risultati estesi, e in questi 60 giorni sono stati molti i marinai feriti. I membri dell’equipaggio, hanno in seguito riferito che il timone è stato reso inutilizzabile e che c’erano segni di morsi sulla chiglia, la parte inferiore dell’imbarcazione.

Interpellati i ricercatori, tra cui il biologo marino Rocio Espada dell’Università di Siviglia, sostengono che si tratta di comportamenti insoliti di animali molto intelligenti. Sebbene abbiano l’abitudine di seguire le imbarcazioni e persino di mordicchiare i timoni, il loro intento è sempre quello di giocare.

Ho visto queste orche crescere, conosco le loro storie, non ho mai visto né sentito parlare di attacchi“, ha detto il biologo marino. Secondo Espada, un motivo potrebbe essere che le orche siano estremamente stressate, dal momento che l’area, decisamente sovrasfruttata, presenta un intenso traffico di barche, riducendo le scorte di cibo.

Visto il comportamento adottato dalle orche, le autorità hanno avvertito i diportisti di tenersi lontani da qualsiasi branco.

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- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it