Published On: Mar, Set 22nd, 2020

Scoperto il “pianeta Pi” con un’orbita di 3,14 giorni

In un delizioso allineamento di astronomia e matematica, gli scienziati del MIT hanno scoperto una “Terra pi”, un pianeta delle dimensioni della Terra che gira intorno alla sua stella ogni 3,14 giorni, in un’orbita che ricorda la costante matematica universale.

I ricercatori hanno scoperto i segnali del pianeta nei dati raccolti nel 2017 dal telescopio spaziale Keplero della NASA. Il team ha confermato che i segnali provenivano da un pianeta in orbita attorno alla sua stella con un periodo simile al pi greco, ogni 3,14 giorni.

Il pianeta si muove come un orologio“, dice Prajwal Niraula, uno studente laureato del Dipartimento di Scienze della Terra, Atmosferiche e Planetarie (EAPS) del MIT, autore principale di un articolo pubblicato oggi sull’Astronomical Journal.

Il nuovo pianeta è etichettato come K2-315b, ed è il 315° sistema planetario scoperto all’interno dei dati della missione K2.

I ricercatori stimano che K2-315b abbia un raggio di 0,95 quello della Terra, il che lo rende quasi delle stesse dimensioni del nostro pianeta. Orbita attorno a una stella fredda e di piccola massa che è circa un quinto delle dimensioni del sole. Il pianeta circonda la sua stella alla velocità di 81 chilometri al secondo o circa 181.000 miglia all’ora.

Sebbene la sua massa debba ancora essere determinata, gli scienziati sospettano che K2-315b sia di tipo roccioso. Ma il pianeta Pi probabilmente non è abitabile, poiché la sua orbita stretta lo porta abbastanza vicino alla sua stella da riscaldarne la superficie fino a 450 kelvin, perfetto, a quanto pare, per cuocere una vera torta.

Sarebbe troppo caldo per essere abitabile nella comprensione comune della frase“, dice Niraula, che aggiunge che l’eccitazione intorno a questo particolare pianeta, a parte le sue associazioni con la costante matematica pi, è che potrebbe rivelarsi un candidato promettente per le caratteristiche della sua atmosfera.

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- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it