Published On: Dom, Ott 4th, 2020

I gatti hanno la capacità di imitare il comportamento umano

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Un team di ricercatori del Dipartimento di Etologia della Eötvös Loránd University di Budapest ha osservato un caso di gatto domestico che riconosce e poi imita il comportamento umano. Il gruppo ha scritto un documento che descrive le loro osservazioni e lo ha pubblicato sulla rivista Animal Cognition.

Sono state osservate pochissime specie che imitano il comportamento umano – solo orche, scimmie, elefanti, delfini, cani e gazze – e ora quell’elenco è cresciuto fino a includere i gatti domestici. La scoperta è una sorpresa perché non si pensava che i gatti possedessero le capacità cognitive necessarie per imitare intenzionalmente le azioni di altre creature.

Il lavoro è stato ispirato in modo indiretto. La ricercatrice capo Claudia Fugazza, una comportamentista animale, ha incontrato una collega di nome Fumi Higaki che ha raccontato di aver insegnato al suo gatto domestico a copiare alcuni dei suoi comportamenti.

Sia Fugazza che Higaki avevano studiato una tecnica di addestramento degli animali chiamata “Fai come faccio io“, in base alla quale un animale viene addestrato a eseguire un’azione, come il ribaltamento, e poi gli viene insegnato a farlo quando l’addestratore pronuncia le parole “fai come lo voglio.”

L’addestramento prosegue poi fino a quando ad un animale viene mostrato un nuovo comportamento che non ha mai eseguito prima, e gli viene chiesto di farlo ancora una volta, invogliando con la frase “fai come me“. Entrambe avevano studiato la tecnica con i cani; quindi, è stata una sorpresa quando hanno capito che anche il gatto ne avesse le capacità.

Higaki ha organizzato una dimostrazione nel suo negozio. Per evitare di spaventare l’animale, Fugazza si è seduta ad una certa distanza da Higaki e dal suo gatto, che si chiama Ebisu.

Fugazza ha osservato come il gatto abbia risposto a 18 richieste di eseguire un’azione che non aveva mai fatto prima, tra cui aprire un cassetto, girare su se stesso, allungare la zampa e toccare un giocattolo, e sdraiarsi in una certa posizione. Si è scoperto che il gatto rispondeva come desiderato circa l’81% delle volte.

I ricercatori suggeriscono che l’animale abbia dimostrato la capacità di mappare le proprie parti del corpo su quelle di un’altra creatura e di capire come quelle parti potrebbero essere utilizzate in modi simili.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it