Marte alla minima distanza dalla Terra

Il pianeta Marte - Credit: Nasa

Con un diametro del disco planetario apparente di 22,6″ a una distanza di 0,414909454147 Unità Astronomiche (AU), pari a 62,069,571 di km, Marte sarà oggi alla minima distanza dalla Terra lungo la sua orbita alle 16:19 (ora italiana).

Il pianeta rosso ci appare più simile alla Terra rispetto alla maggior parte degli altri pianeti perché possiamo osservarne la superficie, le nubi, le nebbie atmosferiche e le sue calotte polari bianche e brillanti. Dettagli facilmente visibili dalla Terra con un buon telescopio, attraverso il quale è possibile osservare molteplici aspetti, come il mutare delle stagioni. Questo, parallelamente alla possibilità di vita passata o presente, ha reso il pianeta uno dei più studiati del nostro sistema solare.

Marte offre sia agli osservatori occasionali che a quelli seri molte sfide e delizie, oltre a fornire agli astronomi un laboratorio per studiare l’atmosfera e la superficie di un altro pianeta.

Alcune caratteristiche marziane sembrano persino cambiare posizione sulla superficie per lunghi periodi di tempo.

Con l’avvento delle telecamere CCD e delle moderne camere planetarie, il dilettante può produrre immagini utili anche quando il suo disco misura solo 3,5 secondi d’arco. Ecco perché la sua minima distanza ha un significato molto importante: chiunque, anche il semplice astrofilo, può fornire immagini interessanti e utili ai fini scientifici.

Dal 9 Settembre scorso il pianeta ha cominciato il suo moto retrogrado rispetto alle stelle di fondo cielo; moto che si colncluderà il 14 Novembre 2020.

Ogni notte, per questo breve periodo di tempo, prima, durante e dopo l’opposizione, il pianeta rosso sembra muoversi all’indietro verso il cielo occidentale. Poiché l’anno marziano è lungo circa 687 giorni terrestri, quasi il doppio del nostro, le stagioni marziane sono estese in modo simile. Mentre le stagioni della Terra hanno una durata quasi uguale, le stagioni marziane possono variare fino a 52 giorni l’una dall’altra a causa della maggiore eccentricità orbitale.

Va notato che la minima distanza dalla Terra non è necessariamente coincidente con la sua opposizione, che quest’anno si verificherà il prossimo 13 Ottobre alle 23:20 UTC, ossia 13 mesi dopo la congiunzione. Quel giorno Marte si troverà sul lato opposto della Terra dal Sole, quasi lungo una linea retta, e misurerà 22,4 secondi d’arco. Marte rimarrà visibile per più di 12 mesi dopo l’opposizione e poi si perderà nel bagliore del Sole intorno al 1 settembre 2021 mentre si avvicinerà alla prossima congiunzione (8 ottobre 2021). Il ciclo sarà completo in 780 giorni terrestri.

TEMPESTE DI POLVERE – Le osservazioni di Marte indicano che le maggiori tempeste di polvere tendono ad essere più frequenti quando è più vicino al Sole, durante la primavera e l’estate dell’emisfero meridionale. Tempeste massicce che circondano il pianeta di solito si verificano durante l’estate dell’emisfero meridionale e arriveranno entro la metà di novembre. Gli osservatori dovrebbero quindi essere attenti alle nubi di polvere nel bacino nord-orientale di Hellas, nella regione di Serpentis-Noachis e nella regione di Solis Lacus.

Per osservarlo è necessario, tempo permettendo, osservare nel cielo orientale subito dopo il tramonto, e seguirlo per tutta la notte lungo la fascia dello zodiaco. Il color arancio del pianeta è sicuramente riconoscibilissimo, soprattutto se osservato da aree rurali, lontane da fonti di inquinamento luminoso.

Siamo sicuri che tanti appassionati da tutto il mondo scatteranno le loro immagini per riprendere il pianeta che da tempo immemorabile appassiona maggiormente intere schiere di osservatori.

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Renato Sansone: Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it
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