Published On: Ven, Nov 6th, 2020

SARS-CoV-2, rivelata l’intera struttura del genoma

Grazie ad uno studio dell’Università di Cambridge in collaborazione con la Justus-Liebig University, pubblicato oggi sulla rivista Molecular Cell, un gruppo di scienziati ha rivelato l’intera struttura del genoma SARS-CoV-2 all’interno della cellula ospite, rivelando una rete di interazioni RNA-RNA che si estende su sezioni molto lunghe.

Tutti i coronavirus hanno la caratteristica di possedere il più grande genoma di RNA a filamento singolo in natura. E’ circa tre volte più grande di un genoma dell’RNA virale medio. Esso contiene il codice genetico di cui il virus ha bisogno per produrre proteine, eludere il sistema immunitario e replicarsi all’interno del corpo umano. Studiarlo nei dettagli è fondamentale. Poiché la forma della molecola di RNA è fondamentale per la sua funzione, indirizzare l’RNA direttamente con i farmaci per interromperne la struttura bloccherebbe il ciclo di vita e impedirebbe la replicazione del virus.

In tutte le cellule il genoma contiene il codice per la produzione di proteine ​​specifiche, che vengono prodotte quando una macchina molecolare chiamata ribosoma corre lungo l’RNA leggendo il codice fino a quando un “segnale di stop” gli ordina di terminare. Nei coronavirus, c’è un punto speciale in cui il ribosoma si ferma solo il 50% delle volte davanti a tale segnale. Nell’altro 50% dei casi, una forma unica di RNA fa saltare il ribosoma oltre il segnale e produce ulteriori proteine ​​virali. Mappando questa struttura dell’RNA e le interazioni a lungo raggio coinvolte, la nuova ricerca scopre le strategie con cui i coronavirus producono le loro proteine ​​per manipolare le nostre cellule.

Secondo i ricercatori cercare di produrre farmaci e vaccini per COVID-19 si concentra proprio sul targeting delle proteine del virus.

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- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it