Published On: Ven, Nov 20th, 2020

Il radiotelescopio di Arecibo: dal messaggio del 1974 al film “Contact”

La chiusura del radiotelescopio di Arecibo ha creato una sorta di malinconia a tutti gli scienziati che l’hanno utilizzato per anni nelle loro ricerche. Ma non solo, l’antenna è ricordata da tanti appassionati che sono cresciuti ammirando e leggendo della imponente struttura.

Il 16 novembre 1974, proprio dal grande radiotelescopio, a quei tempi la più grande parabola unica costruita in una cavità naturale a Porto Rico, fu lanciato un messaggio della durata di tre minuti, indirizzato verso l’ammasso globulare M13 (nella costellazione di Ercole), distante 24 mila anni luce dalla Terra.

La visualizzazione del messaggio, consistente in 1670 caratteri binari (quelli usati dai calcolatori) aveva l’obiettivo di comunicare con eventuali esseri intelligenti extraterrestri.

In linea di principio uno strumento analogo potrebbe ricevere il messaggio dopo 24 mila anni e un’eventuale risposta richiederebbe ulteriori 24 mila anni per tornare sulla Terra. Un esperimento da considerarsi a lunga scadenza.

Il radiotelescopio

La trasmissione faceva parte delle cerimonie tenute per contrassegnare un importante aggiornamento del radiotelescopio. I pareri furono contrastanti; alcuni applaudirono, altri mostrarono preoccupazione perché non sentivano l’esigenza di rivelare la nostra posizione a civiltà aliene sconosciute.

Semplice ed elegante, il messaggio inviato conteneva informazioni riguardanti le sostanze chimiche di base della vita, la struttura del DNA, la nostra posizione nel sistema solare e una figura stilizzata di un essere umano. I computer dell’epoca ci misero tre minuti per inviare 1679 bit di informazioni.

M13 risultò il candidato favorito in relazione alla sua posizione ideale nel cielo la sera della cerimonia. Ricordiamo infatti che la parabola non era orientabile e poteva osservare soltanto la porzione di cielo disponibile in quel lasso di tempo.

Il grande radiotelescopio, inoltre, è celebre al grande pubblico per essere apparso nell’opera cinematografica “Contact“, con Jodie Foster, riconosciuto come uno tra i migliori film di fantascienza che pose l’attenzione al dibattito fede-scienza. In quella pellicola Hollywoodiana l’attrice veste i panni di una scienziata del SETI, il programma dedicato alla ricerca della vita intelligente nel cosmo.

La struttura appare nelle fasi iniziali del film, quando la protagonista incontra Joss Palmer (Matthew McConaughey), un pastore evangelico. La trama della pellicola prevede un taglio dei fondi alle ricerche della protagonista, che quindi è costretta a lasciare il grande radiotelescopio.

E’ apparso inoltre nella scena finale della pellicola di James Bond “GoldenEye” nel 1995.

Attualmente quel messaggio inviato nel 1974 è a 46 anni luce da noi e nonostante il grande radiotelescopio abbia chiuso i battenti, forse, tra migliaia di anni potrebbe divenire il postino terrestre più famoso dell’umanità.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it