Published On: Dom, Gen 17th, 2021

Frane su Marte, prova di un mondo ancora attivo

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Le esplorazioni spaziali di Marte ci hanno consegnato l’idea di un pianeta brullo e disabitato. E’ stata la fine delle speculazioni che per decenni l’avevano caratterizzato: nessuna civiltà intelligente risiede sul pianeta rosso.

Studi successivi hanno poi fatto luce sull’attività geologica, specie delle regioni di Tharsis e Valles Marineris, come un processo ormai cessato da tempo.
Tuttavia, negli ultimi decenni i rover hanno ritratto prove che Marte è ancora attivo.

Il Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), ha mostrato frane relativamente recenti in un cratere vicino Nili Fossae. Quest’area fa parte della regione della Syrtis Major e si trova appena a nord del cratere Jezero (dove il rover Perseverance atterrerà tra sei settimane).

Le frane su Marte – Credit: NASA / UofA HiRiseteam / MRO

L’immagine, acquisita dalla Context Camera, copre un’area che misura quasi 5 km di diametro ed è stata scattata mentre l’MRO era 284 km sopra la superficie. I geologi hanno quindi compreso che su Marte si verificano processi di pendenza, un termine ampio che può significare il movimento in discesa di rocce e detriti, grandi smottamenti, frane, colate, ecc.

Su Marte, le immagini precedenti hanno mostrato una gamma completa di queste attività, da valanghe di rocce giganti a piccoli crolli e singole frane.

Marte, del resto, un tempo ospitava acqua corrente.
Miliardi di anni fa sul pianeta rosso scorrevano fiumi, c’erano laghi e persino un oceano lungo la pianura settentrionale.

Oggi tutto ciò è scomparso, ma il pianeta resta vivo.
Comprendere le forze che ancora lo modellano rappresentano un tema fondamentale della ricerca.

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About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it