Published On: Lun, Feb 22nd, 2021

Prevedere le piogge estreme nel bacino del Mediterraneo

Le previsioni del tempo rappresentano una probabilità che un evento accada.

Prevedere con molti giorni di anticipo dove e quando si verificheranno forti piogge è estremamente complicato, specie nel Bacino del Mediterraneo, caratterizzato da un’orografia complessa.
Tuttavia, si tratta di una sfida necessaria, dal momento che gli eventi estremi hanno conseguenze devastanti per società ed economia.

LO STUDIO

Ora, un nuovo studio del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF, Regno Unito) e della TU Bergakademie Freiberg (Germania), identifica nove specifici fattori meteorologici su larga scala che influenzano le precipitazioni estreme.

I ricercatori hanno analizzato i dati meteorologici dal 1979 ad oggi, raggruppando le condizioni meteorologiche quotidiane con caratteristiche atmosferiche distinte. Lo studio mostra che esiste una forte correlazione tra questi nove fattori e il luogo dell’evento meteorologico, per cui sarà possibile utilizzare quei dati per elaborare un modello che aiuterà a prevedere con maggiore precisione le piogge estreme.

IL CLIMA DEL MEDITERRANEO A LARGA SCALA

Il clima regionale dell’area del Mediterraneo dipende su larga scala dall’Oceano Atlantico, dai Balcani e dal Mar Nero. Per citare un esempio, un sistema di bassa pressione centrato sul Golfo di Biscaglia aumenta di oltre sei volte la probabilità di piogge estreme sulle regioni montuose e quelle costiere di Spagna, Marocco, Italia e persino nei Balcani occidentali.

Gerd Altmann Pixabay

Il team ha anche scoperto che le montagne creano un forte legame tra aree distanti. Nell’Italia centro-occidentale, ad esempio, tre estremi su dieci si verificano contemporaneamente sul Montenegro e sulla Croazia, sebbene siano distanti circa 500 chilometri. Ciò è dovuto alle aree montuose, che bloccando una parte sostanziale della massa d’aria, causano precipitazioni da stau orografico sulle due aree nello stesso giorno.

Secondo gli scienziati, gli attuali modelli di previsione meteorologica possono già fornire informazioni affidabili sulla variabilità meteorologica su larga scala fino a tre settimane in anticipo, un intervallo di tempo noto come scala sub-stagionale. Ma l’obiettivo è quello di inserire nuove informazioni per migliorarne le capacità.

Lo studio completo è stato presentato nell’ultimo numero dell’International Journal of Climatology.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it