Published On: Lun, Mar 15th, 2021

Sbadigliare è realmente contagioso?

Chissà quante volte vi sarà capitato di sbadigliare subito dopo averlo visto fare. E’ una condizione che interessa il 70% circa degli esseri umani. Per tale motivo questa inalazione ed espirazione del respiro è considerato contagioso.

La scienza non conosce ancora le cause per cui i vertebrati sbadiglino. E’ associato a stanchezza e noia, ma anche a stress e fame. Alcune ricerche sostengono che ciò avvenga per compensare la mancanza d’ossigeno, ma si tratta di una teoria ampiamente dibattuta; anche perché l’atto dello sbadiglio in sé riduce sensibilmente la quantità di ossigeno immessa nei polmoni tramite il normale processo respiratorio.

L’EMPATIA

La teoria più accreditata è quella della forma di comunicazione non verbale. Sbadigliare, cioè, mostrerebbe che sei in sintonia con le emozioni di una persona. Ed è uno dei motivi per cui i bambini con autismo sembrano estranei a questa associazione rispetto ai loro coetanei.

Uno studio del 2010 condotto presso l’Università del Connecticut, concluse che lo sbadiglio non diventa contagioso fino a quattro anni d’età, ossia sino a quando si sviluppano le capacità empatiche.
Una conferma a tale teoria proviene dal recente studio condotto dai ricercatori dell’Università di Pisa, nel quale è stata fornita la prima evidenza comportamentale che il contagio dello sbadiglio è associato al legame empatico tra persone.
Inoltre, altri studi hanno identificato una correlazione tra la diminuzione dello sbadiglio contagioso e la schizofrenia, un’altra condizione legata alla ridotta empatia.

RELAZIONE CON L’ETA’

Non tutti i ricercatori sono concordi con la relazione legata all’empatia. Secondo una ricerca condotta presso il Duke Center for Human Genome Variation, pubblicata sulla rivista PLOS ONE, 328 volontari hanno guardato un video di persone che sbadigliavano, ma solo 222 di essi l’hanno fatto almeno una volta. La ripetizione del test video per più volte ha poi confermato i risultati.
Lo studio Duke non ha quindi trovato alcuna correlazione tra empatia, ora del giorno o intelligenza e sbadigli contagiosi, ma c’era una correlazione statistica con l’età. I partecipanti più anziani avevano meno probabilità di sbadigliare. Tuttavia, poiché lo sbadiglio legato all’età rappresentava solo l’8% delle risposte, i ricercatori intendono cercare una base genetica.

NEGLI ANIMALI…

Non solo gli uomini sbadigliano a catena. Uno studio condotto presso il Primate Research Institute dell’Università di Kyoto in Giappone ha esaminato il modo in cui gli scimpanzé rispondono allo sbadiglio.

I risultati, pubblicati su The Royal Society Biology Letters, indicavano che due dei sei scimpanzé nello studio sbadigliavano chiaramente in modo contagioso in risposta ai video di altri scimpanzé che sbadigliavano. Tre scimpanzé sono rimasti indifferenti, indicando che gli esemplari giovani, come i bambini umani, potrebbero non avere lo sviluppo intellettuale necessario.

Un’altra scoperta interessante dello studio è stata che gli scimpanzé sbadigliavano solo in risposta a video di sbadigli reali, non a video di scimpanzé che aprivano la bocca.

Anche i gatti sono soggetti allo sbadiglio contagioso

Uno studio dell’Università di Londra ha scoperto che i cani potrebbero imitare gli umani. Nello studio, 21 cani su 29 hanno sbadigliato osservando un umano farlo, ma non ha risposto alla semplice apertura della bocca. I risultati hanno supportato una correlazione tra età e sbadigli contagiosi, poiché solo i cani di età superiore ai sette mesi erano suscettibili.

Ma i cani non sono gli unici animali domestici noti per catturare sbadigli dagli umani. Sebbene meno comuni, i gatti sono noti per sbadigliare dopo aver visto le persone sbadigliare.

Lo sbadiglio contagioso negli animali può servire come mezzo di comunicazione. I pesci siamesi (Betta splendens Regan) sbadigliano quando vedono la loro immagine speculare o un altro pesce combattente, generalmente appena prima di un attacco. Questo potrebbe essere un comportamento pericoloso o potrebbe servire per ossigenare i tessuti prima dello sforzo. I pinguini imperatori si sbadigliano l’un l’altro come parte del loro rituale di corteggiamento.

IL CONTAGIO E’ LEGATO ALLA TEMPERATURA?

Lo sbadiglio contagioso è legato alla temperatura, sia negli animali che nelle persone. La maggior parte degli scienziati ipotizza che si tratti di un comportamento termoregolatore, mentre alcuni ricercatori ritengono che venga utilizzato per comunicare una potenziale minaccia o una situazione stressante. Uno studio del 2010 sui pappagallini ha rilevato che lo sbadiglio aumenta all’aumentare della temperatura corporea.

Le persone comunemente sbadigliano quando sono stanche o annoiate. Un comportamento simile si osserva negli animali. Uno studio ha rilevato che la temperatura del cervello nei ratti privati  del sonno era superiore alla loro temperatura interna. Sbadigliare riduceva la temperatura cerebrale, forse migliorando la funzione cerebrale. Lo sbadiglio contagioso potrebbe agire quindi come un comportamento sociale, comunicando un tempo per il riposo di un gruppo.

CONCLUSIONE

La conclusione è che gli scienziati non sono completamente certi del motivo per cui si verifica uno sbadiglio contagioso. È stato collegato all’empatia, all’età e alla temperatura, ma il motivo in realtà non è ben compreso.

Bibliografia:

  • American Scientist Online, su americanscientist.org
  • Norscia I.,Palagi E., Yawn contagion and empathy in Homo sapiens

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it