Published On: Gio, Feb 2nd, 2023

I Neanderthal cacciavano e massacravano enormi elefanti

Secondo un nuovo studio dell’Università di Leiden e pubblicato sulla rivista Science Advances, i Neanderthal potrebbero aver vissuto in gruppi più numerosi di quanto si credesse in precedenza, cacciando enormi elefanti che erano fino a tre volte più grandi di quelli di oggi. I ricercatori sono giunti a questa conclusione sulla base degli esami dei resti scheletrici di elefanti dalle zanne dritte di 125.000 anni trovati vicino ad Halle, nella Germania centrale.

ENORMI ELEFANTI

Gli elefanti dell’epoca erano molto più grandi del mammut lanoso e tre volte più grandi dell’attuale elefante asiatico, e un maschio adulto poteva pesare fino a 13 tonnellate. Lo studio suggerisce che i Neanderthal che vissero nell’area da 2.000 a 4.000 anni erano meno mobili e formavano unità sociali “sostanzialmente più grandi di quanto comunemente previsto“.

I cacciatori selezionavano gli esemplari maschi adulti perché più semplici da cacciare rispetto alle femmine, dal momento che queste si muovevano in branchi per proteggere i loro piccoli. E quindi più facili da immobilizzare e spingerli nel fango e nelle trappole.

I ricercatori hanno affermato che i Neanderthal sono stati in grado di conservare le enormi quantità di cibo fornite da un singolo elefante per mesi. Un elefante di circa 10 tonnellate avrebbe prodotto almeno 2500 porzioni giornaliere per un adulto.

Usavano strumenti di selce per macellare gli animali, identificabili dalle evidenti tracce lasciate sulle ossa ben conservate. Sono state trovate anche tracce di fuochi di carbone, suggerendo che potrebbero aver essiccato la carne appendendola su graticci e accendendo un fuoco sottostante.

Lo studio fornisce prove che i Neanderthal vivevano in grandi unità sociali, anche se è difficile stimare esattamente quanto fossero grandi quei gruppi. Ma gli indizi conducono verso le 20 unità, utile a terminare il pasto in una settimana.

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- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it