Italia: energia e caldo
Andando a spulciare i dati Terna SpA ho visto che l’altro ieri abbiamo toccato il record di carico dell’anno e cioè circa 55 GW di potenza. Potete immaginare come se alle 15 quasi ogni italiano stesse usando una aspirapolvere. Incredibile vero? Questo periodo dell’anno, fra fine giugno e inizio luglio, è sempre il momento in cui il nostro Paese è più assetato di energia. In parte la spiegazione, magari banale, la troviamo nella carta barometrica che ho postato.
L’Italia è sotto la morsa dell’anticiclone e quindi imperversa aria calda e stabile. Non ci sono quindi perturbazioni e la ventilazione è molto scarsa. Ergo abbiamo tutti caldo, gli italiani sono quasi tutti ancora a lavoro o a casa in città e l’aria condizionata fa la sua bella parte di assorbimento in rete.
Dal punto di vista della generazione da rinnovabili la situazione è la seguente in questo momento. Con scarsa ventilazione dovuta all’anticiclone piazzato proprio sull’Italia le pale eoliche non girano alla massima potenza. La produzione idroelettrica è in calo perché ormai non piove da qualche giorno e si sta esaurendo la curva di scioglimento dei nevai, salvo in quelle poche valli dove sono rimasti ancora dei ghiacciai. Il fotovoltaico produce invece bene grazie alle giornate più lunghe dell’anno e ai cieli sgombri da nuvole. Certo si perde un po’ di performance con le alte temperature.
In sintesi: clima, abitudini sociali, sono lo specchio della curva di carico. La curva di carico elettrico ci può parlare di tanti fenomeni ed è figlia di tante variabili. I dati vanno sempre interpretati ed è sempre affascinante vestirli e non prenderli nudi e crudi. La riflessione da fare sulle rinnovabili è l’importanza dello stoccaggio dell’energia che può essere in esubero nei momenti di scarso utilizzo e grazie al pompaggio idroelettrico e alle BESS cioè i sistemi di batteria il sistema può essere bilanciato e portare con il tempo alla riduzione del prezzo dell’energia.