Il ghiacciaio che collassa e provoca un sisma
Ieri (ndr 28 giugno 2025) intorno alle 15:30 mi è arrivata una notifica di sisma al confine con l’Italia.
Circa magnitudo 3.0. Tutto normale penso, perché il cantone svizzero del Vallese, che confina con Valle D’Aosta e Piemonte, è storicamente molto più sismico del versante italiano delle Alpi. Sismi di questa taglia avvengono frequentemente.
Nel 1946 però una scossa sismica 5.8 portò grandi danni fra le città di Sion e Sierre perché qui passa la faglia del Rodano. Ieri nulla di tutto ciò però. La scossa è stata provocata da una enorme frana che si è generata da un distacco del ghiacciaio del Birch che ha totalmente sommerso il villaggio di Blatten.
Fortunatamente le autorità svizzere, avevano evacuato il villaggio dieci giorni fa a seguito di prime colate.
I ghiacciai, ritirandosi, lasciano le cosiddette morene, terreni composti da materiali sciolti di diversa pezzatura dal limo a grandi trovanti. Con il distacco del ghiaccio si è generata una valanga di acqua e detriti. Ora la frana ha ostruito la valle andando a creare il cosiddetto “lago di sbarramento”. Fenomeno non così comune.
Le Alpi, come la montagna in generale, sono un laboratorio a cielo aperto, ma sono anche il primo fronte sui cambiamenti climatici che si evidenziano proprio con questi fenomeni via via sempre più diffusi.