Gli scontri fra Oriente e Occidente
Mi avventuro in un tema delicato e forse anche spinoso, probabilmente anche non avendone le competenze. Stavo leggendo un documento che trattava la nota battaglia di Lepanto e mi è venuto in mente la diatriba fra Orienta e Occidente, tema se vogliamo attuale anche ai nostri giorni. Questa battaglia viene ricordata per lo scontro navale avvenuto nel 1571 al largo della Grecia Occidentale. Le fazioni in campo videro l’Impero Ottomano contro la Lega Santa che era composta principalmente da: Repubbliche di Venezia e di Genova, Impero Spagnolo (incluso Regno di Napoli), Stato Pontificio, Ducato di Savoia.
Questo scontro viene spesso viene citato come il momento in cui l’Occidente ha fermato l’Oriente, oppure quella in cui i cristiani hanno fermato gli islamici. Questa etichetta è di certo troppo estrema e non di certo totalizzante, poiché gli scontri sono stati molteplici nella storia fra questi due “mondi” e con alterni successi.
Ma ripartiamo da un concetto base. Cosa si intende per Oriente e Occidente? Nel tempo di certo è cambiata la collocazione geografica dei due “luoghi”, ma di certo anche quella semantica. Al tempo dei romani già la Grecia era considerata Oriente, ma oggi la Penisola ellenica la inseriremmo tranquillamente in Occidente. Se facciamo, invece, un salto ancora più indietro, quando il “centro del mondo” erano Grecia e Egitto prima dell’avvento dei romani, probabilmente per Oriente si intendeva la Turchia, la Persia (Iran) e la Penisola araba. Dunque questa separazione fra i due “mondi” è variata, è labile ed è sfumata. Possiamo separare le due entità con concetti puramente geografici, quindi considereremmo l’Occidente l’Europa fino ai monti Urali, oppure in base all’estrazione culturale (di certo variabile nei secoli) che cambia le carte in tavola, divisione culturale che è spesso associabile a quella religiosa. Prendiamo ad esempio gli stati di Albania e Bosnia, geograficamente europei, ma con una forte presenza musulmana. Musulmani però che oggi hanno usi e costumi nettamente “occidentali” e che sono lontani dai paesi culla dell’Islam.
Ai giorni nostri questa definizione ci può ulteriormente confondere perché ci sono paesi che diremmo nettamente orientali, anzi si trovano in estremo oriente (vedi Giappone o Corea del Sud), ma sono annoverabili nella cultura occidentale. Ma questi nuovi confini ancora meno netti del passato e più globali, sono anche il “recente” frutto di anni di guerra fredda e sono l’eredità post bellica. Troviamo anche altre definizioni del mondo occidentale e se a Occidente tramonta il sole, per traslazione è un mondo in cui prevale la dissolutezza dei costumi e il tramonto dei valori “tradizionali”. Credo a questo punto di aver maggiormente confuso le idee al lettore e forse di non aver dato una risposta chiara.
Dopo questo volo pindarico, andiamo a vedere alcuni, senza la pretesa di annoverarli tutti, degli scontri principali. Partiamo dall’età antica. In molti conosceranno le guerre greco-persiane, dove le città greche del V secolo a.C. hanno resistito all’invasione del mondo orientale dei persiani (che si estendeva dalla Turchia all’India). Celebre passaggio holliwoodiano di questi scontri è il film 300 che narra della battaglia delle Termopili, dove i greci, pur perdendo, limitarono l’invasione orientale. Lo scontro che però diede la svolta è quello di Salamina che di fatto spense le bramosie persiane di invadere il mondo greco (con gli occhi di oggi lo considereremmo occidentale). Siamo nel 480 a.C. e la battaglia navale presso l’omonima isola dell’Egeo vede assestare un duro colpo da parte dei greci ai persiani.
Andiamo avanti nella storia. Con la nascita di Roma e la sua espansione, il mondo orientale diventa tutto quello che è ad est di Roma, ma che verrà inglobato in qualche secolo fino al Golfo Persico. Uno scontro significativa sarà quello di Azio dove si deciderà se Roma avrà una trazione occidentale o orientale. In realtà la battaglia di Azio, dopo l’uccisione di Cesare, è di fatto una guerra civile e di potere fra i romani Ottaviano e Antonio. Quest’ultimo, meglio conosciuto come Marco Antonio insieme alla sua amante Cleopatra, Regina di Egitto e il mondo orientale, scesero in campo per la contesa con lo scontro navale del 31 a.C.. Siamo sempre vicino alla Grecia Occidentale, Ottaviano (tramite Agrippa) vince e così si spegne il progetto di fare diventare Roma a trazione egiziana.
Lo stesso impero romano ad un certo punto, a causa delle continue pressioni esterne (barbari e altri tribù ai confini dell’impero) si divise in impero romano d’Occidente con capitale Roma e l’impero romano d’Oriente con capitale Costantinopoli (Istanbul detta anche Bisanzio). Siamo nel 395 d.C. con Teodosio I. La fine dell’impero (almeno quello occidentale) si avvicina e questo tentativo di dividere in due entità amministrative e salvare la vastità del territorio romano fallirà dopo qualche decennio. La Grecia, che si è spesso trovata al di qua e al di là della linea dei “mondi”, “passò” nell’impero romano d’Oriente dove gli diede l’impronta.
Nel 476 d.C., con la caduta di Roma ad opera di altri “occidentali” provenienti da nord, rimase in vita la parte orientale dell’impero. Ma proprio dalla parte orientale (che iniziò a chiamarsi Impero Bizantino) che si provò a ricostituire i vecchi fasti romani e a scacciare i barbari che avevano ormai invaso l’Europa occidentale. Fu l’imperatore bizantino Giustiniano che nel 555 d.C. completò una parziale riconquista con le battaglie della guerra vandalica e della guerra gotica. Di quest’ultima si ricorda la battaglia dei Monti Lattari (vicino Salerno) che segnò la cacciata dei Goti dalla nostra Penisola.
L’impero Bizantino non raggiunse più l’estensione del 555, ma fu sotto costante attacco da Oriente e da Occidente con alterne fortuna. La pressione più grande arrivava dalle cosiddette popolazioni ancora più orientali. Si scontrava così il modo greco-romano e quello nascente ottomano (non ancora di religione islamica agli inizi). Queste “scaramucce” si spinsero fino al 1453 quando i turchi ottomani assestarono il colpi finali all’ultimo brandello di impero romano assediando e espugnando Costantinopoli.
Oltre agli Ottomani troviamo gli arabi ad Oriente e le due entità non sono da confondere seppur poi la religione islamica sarà base comune dell’impero e del califfato arabo. Gli arabi dal 632 d.C. in avanti si espansero non solo nella penisola arabica, ma in Iran, Iraq e in tutto il nord Africa fino ad arrivare in Spagna e in Sicilia. Attorno al 732 d.C. gli arabi provarono a prendere il “mondo occidentale” da ovest con le prima razzie in Francia che era regnata dai Franchi. Con la battaglia di Poitiers (seppur molto celebrata non fu la battaglia risolutiva) iniziò via via l’arretramento del mondo arabo in occidente, con anche qui alterne fortune per entrambe le fazioni. Non entriamo nel tema Crociate (1095-1291), dove queste fazioni si riproposero più e più volte per contendersi (religiosamente, si fa per dire) la Terra Santa e gli europei occidentali cercarono di sottrarre Gerusalemme agli arabi.
Se sul lato occidentale ci provarono gli arabi ad entrare nel cuore d’Europa, sul lato orientale, i turchi, ci riuscirono fino ad arrivare ad uno scontro celebre nella battaglia di Vienna. Qui furono contrapposti l’impero ottomano risalito dai Balcani e il Sacro Romano impero (di fatto il blocco centrale dei paesi europei). Siamo nel 1683 e da lì in poi l’impero ottomano, che aveva toccato la sua massima espansione, arretrò in tutti i Balcani fino a scomparire qualche secolo più tardi con l’avvento della nuova Turchia.
Poitiers, Lepanto e Vienna sono spesso ricordate come guerre in cui il mondo occidentale contenne le espansioni orientali. Questi tre eventi assunsero un forte significato, ma come abbiamo visto la storia è piane di guerra e battaglie che hanno visto continue alterni risultati per l’una e l’altra “fazione”. Il più recente mondo a blocchi, diviso fra Occidente e Oriente è quello fra gli stati “capofila” Usa e Russia e tutti i loro relativi satelliti della guerra fredda. L’emblema di ciò lo è stato la Germania divisa, due unità contigue facenti parti di due stati appartenenti ai due blocchi, BRD e DDR. Berlino è stato forse l’esperimento massimo nella storia dell’uomo e delle divisioni. Due blocchi che si sono scontrati solo a distanza (e qualche volta sotto mentite spoglie sul campo) e che forse si sono combattuti molto di più sul piano politico-culturale. Oramai anche quella divisione sta via via sfumando e ne nasceranno forse di nuove. Divisioni che creano fazioni, ma divisioni che sono in fondo convenzioni che si da la nostra società e che si costruisce di volta in volta.
Abbiamo visto che i punti di vista sono cambiati tantissime volte e oggi, in un mondo globale, queste suddivisioni risultano forse difficili e magari un po’ anacronistiche. Di certo è che la bramosia dell’uomo di espandersi è alla base di questi scontri perpetrati per secoli. Scontri fisici, ma anche come dicevamo scontri culturali, che anche oggi qualcuno vorrebbe riproporre. Ma il mondo non può essere catalogato con due soli contenitori. Quindi cosa sono oggi il mondo antico “occidentale” greco e il mondo “occidentale” moderno che per antonomasia è rappresentato dagli Stati Uniti? La Russia di oggi invece cosa rappresenta? Invece il mondo islamico? Tante le considerazioni a voi lascio così come le risposte.