Published On: Mar, Mag 26th, 2020

Identificato il punto di non ritorno della temperatura per le foreste tropicali

Tutti gli esseri viventi hanno punti di non ritorno oltre i quali non possono prosperare. Un nuovo rapporto di Science mostra che le temperature massime giornaliere superiori a 32,2°C fanno sì che le foreste tropicali perdano più rapidamente il carbonio immagazzinato. Per prevenire questa fuga nell’atmosfera, gli autori, inclusi tre scienziati affiliati allo Smithsonian Tropical Research Institute (STRI) di Panama, raccomandano misure immediate per conservare le foreste tropicali e stabilizzare il clima.

Le foreste tropicali detengono circa il 40% di tutto il carbonio immagazzinato dalle piante terrestri. Tuttavia, quando gli alberi diventano troppo caldi e asciutti a causa di valori termici troppo elevati e all’assenza di precipitazioni, possono chiudere i pori nelle loro foglie per risparmiare acqua, impedendo loro di assorbire più carbonio. In effetti gli alberi possono tollerare più facilmente un aumento delle temperature notturne rispetto a quelle diurne.
Le specie arboree che non riescono a sopportare il calore muoiono e vengono gradualmente sostituite da specie più tolleranti al calore. Ma ciò potrebbe richiedere diverse generazioni umane.

E’ fondamentale, pertanto, proteggere le foreste tropicali e cercare di stabilizzare i fattori antropici che contribuiscono al riscaldamento globale“, ha affermato Jefferson Hall, coautore dello studio. “Uno strumento importante sarà trovare nuovi modi per ripristinare la terra degradata, come piantare specie arboree che contribuiscono a rendere le foreste tropicali più resistenti alle realtà del XXI secolo“, conclude il ricercatore.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it