Published On: Ven, Mag 29th, 2020

La “bolla di lava” più vasta nelle profondità della Nuova Zelanda

Circa 120 milioni di anni fa un pennacchio gigantesco di roccia fusa si staccò dal confine tra il nucleo e il mantello, a circa 3000 km sotto la superficie terrestre, risalendo rapidamente verso l’alto. Ora, una ricerca del geofisico Te Herenga Waka della Victoria University di Wellington, in collaborazione con il prof. Tim Stern e il prof. Simon Lamb, indica che la Nuova Zelanda si trova sopra un frammento di questo super-pennacchio che collegava le profondità della Terra con la superficie.

Nella storia geologica del pianeta si sono verificati tanti eventi come questo, di cui il più noto nel Pacifico sudoccidentale durante il Cretaceo, che formò un altopiano vulcanico sottomarino di dimensioni continentali. Successivamente, il movimento delle placche tettoniche ruppe questo altopiano in più parti, una delle quali forma oggi l’altopiano di Hikurangi alla base della Nuova Zelanda.

Studiando la velocità delle onde sismiche attraverso gli strati di roccia, Stern e colleghi hanno cercato di determinare l’origine e le caratteristiche della struttura. Dai risultati è emerso che le onde sonore innescate dai terremoti o dalle esplosioni antropiche, viaggiano attraverso le rocce sotto questo altopiano molto più velocemente (sino a 9 Km/s) di quanto avvenga sotto la maggior parte dei fondali marini. Una caratteristica comune all’altopiano Manihiki a nord delle Samoa, o dell’altopiano di Ontong-Java a nord delle isole Salomone, dimostrando come un tempo si trattasse di un unico super pennacchio. Il più grande deflusso vulcanico di oltre 2000 Km di diametro.

L’attività vulcanica associata potrebbe aver giocato un ruolo importante nella storia della Terra, influenzando il clima del pianeta e anche l’evoluzione della vita innescando estinzioni di massa“, sostiene il team. E ora la Nuova Zelanda giace sopra a questa forza così potente. Lo studio completo è stato pubblicato oggi sulla rivista scientifica statunitense Advances.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it