Published On: Mer, Set 16th, 2020

L’attuale immissione di CO2 è 3-8 volte più veloce rispetto al Massimo termico del Paleocene-Eocene

L’attuale concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera è stata attribuita in gran parte all’attività antropica. Lo crede il 97% della comunità scientifica, tra cui gli enti e le associazione più autorevoli.

Ora, un nuovo studio della Columbia University stima che gli esseri umani introducano l’elemento da tre a otto volte più velocemente rispetto ad un periodo passato noto come Massimo termico del Paleocene-Eocene (PETM).

I ricercatori dell’Osservatorio Lamont-Doherty hanno esaminato le condizioni dell’oceano 55,6 milioni di anni fa. Il pianeta prima di questo evento era notevolmente più caldo di quanto non lo sia oggi e i crescenti livelli di anidride carbonica di quel periodo contribuirono ad un aumento termico di ulteriori 5-8°C.
Gli oceani assorbirono grandi quantità di carbonio, stimolando reazioni chimiche che resero le acque altamente acide, uccidendo o danneggiando molte specie marine.

A parte il vulcanismo, le ipotesi sulle quantità di  CO₂ rilevata includono l’improvvisa dissoluzione del metano congelato (che contiene carbonio) dai fanghi del fondo oceanico, o anche una collisione con una cometa. Non è nemmeno chiaro quanta anidride carbonica fosse presente nell’aria e di conseguenza quanta ne abbiano assorbito gli oceani.

Il nuovo studio fa luce su questi interrogativi coltivando minuscoli organismi marini chiamati foraminiferi e arrivando alla conclusione che i vulcani, probabilmente islandesi, furono la fonte principale di carbonio.

Oggi, le emissioni umane stanno facendo salire alle stelle l’anidride carbonica nell’atmosfera e gli oceani ne stanno nuovamente assorbendo gran parte. La differenza è che lo stiamo introducendo molto più velocemente di quanto abbiano fatto i vulcani, entro decenni invece che millenni. I livelli atmosferici sono aumentati da circa 280 parti per milione nel 1700 a circa 415 oggi, e sono sulla buona strada per continuare a salire rapidamente. I livelli atmosferici sarebbero già molto più alti se gli oceani non assorbissero così tanto. Ed ora, la rapida acidificazione inizia a stressare la vita marina.

Se si aggiunge carbonio lentamente, gli esseri viventi possono adattarsi. Se lo si fa molto velocemente, questo è un grosso problema“, ha detto il coautore dello studio Bärbel Hönisch, geochimico di Lamont-Doherty.

Anche durante il Massimo termico del Paleocene-Eocene ci fu una morìa importante, nonostante un tasso di immissione più lento. Ciò non è di buon auspicio per il futuro

Le conseguenze saranno probabilmente molto gravi“, aggiunge il ricercatore. I risultati appaiono questa settimana nella rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it