Published On: Ven, Mar 26th, 2021

Islanda, l’eruzione del Fagradalsfjall potrebbe durare a lungo

L’eruzione islandese potrebbe durare più a lungo del previsto.

Gli esperti avevano ipotizzato che fosse in fase calante e che probabilmente si sarebbe arrestata in pochi giorni. In realtà, la costanza del flusso di lava e le analisi del magma dicono che l’eruzione fissurale del Fagradalsfjall potrebbe non esaurirsi così velocemente.

Trattandosi di un’eruzione effusiva, l’evento ha attirato orde di curiosi nella valle di Geldingadalur, desiderosi di intravedere lo spettacolo ipnotico della roccia fusa rosso-arancio ribollente.

Le autorità bloccano i turisti solo in caso di maltempo o in presenza di emissioni tossiche

Le autorità bloccano i turisti solo in caso di maltempo o in presenza di emissioni tossiche, tanto che interi gruppi di persone hanno allestito veri e propri barbecue naturali con il calore del magma che emerge dal vulcano. Secondo i calcoli preliminari, esso ha una temperatura di 1190°C prima di raffreddarsi in roccia basaltica.

Il basalto – sostengono i vulcanologi – suggerisce che il magma proviene dalle profondità del mantello terrestre, a circa 15 chilometri sotto la superficie. Una regione molto profonda, quindi, come non si verificava da migliaia di anni.

L’eruzione effusiva

Inoltre, il flusso di lava sottostante è simile a quello in superficie, suggerendo che l’eruzione potrebbe durare a lungo.

Fortunatamente il bacino naturale è disabitato, per cui una lunga eruzione non comporterebbe alcun pericolo significativo per le aree circostanti. Affinché l’eruzione interessi la strada più vicina, infatti, in relazione alla sua attuale velocità, ci vorranno settimane. Tuttavia, l’area risulta già modificata rispetto a qualche giorno fa. Il magma che fuoriesce ha formato un piccolo cono vulcanico e ha modificato l’orografia della valle.

Il cono vulcanico

I primi segni di una rinnovata attività sismica nella regione sono apparsi poco più di un anno fa, prima di intensificarsi con tremori e scosse sismiche culminate in un evento tellurico di magnitudo 5.7; un’indicazione che il magma si stava avvicinando alla superficie.

Nonostante l’Islanda sia per antonomasia una terra di fuoco, la penisola di Reykjanes non vedeva un’eruzione da svariato tempo. Un risveglio del sistema vulcanico potrebbe suggerire un nuovo periodo di eruzioni, che potrebbe durare anche decenni.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it