Published On: Gio, Gen 12th, 2023

Nella Patagonia Cilena i resti di quattro specie di dinosauri mai identificati nell’area

Grazie ad una spedizione in una valle inospitale della Patagonia Cilena ai confini con l’Argentina, un team di ricercatori delle Università del Cile e del Texas portò alla luce i resti di quattro specie di dinosauri, tra cui un megaraptor (Megaraptor namunhuaiquii), appartenente al sottordine Theropoda.

Gli scavi furono effettuati nel 2021 a Cerro Guido, nella valle di Las Chinas (Cile meridionale), un’area emersa nell’ultimo decennio come un importante deposito di fossili.
Ora, grazie alle analisi di laboratorio, si è evinto come tali resti, inclusi denti e frammenti di ossa postcraniche, appartengano a dinosauri mai identificati nell’area. Erano esemplari carnivori con artigli da rapace, piccoli denti capaci di lacerare e grandi arti superiori che, secondo la ricerca, li collocavano al vertice della catena alimentare della regione, che abitarono tra 66 e 75 milioni di anni fa, alla fine del Cretaceo.

Una delle caratteristiche che ci ha permesso di identificarli con grande sicurezza è stata quella dei denti, molto curvi verso la parte posteriore“, ha affermato Jared Amudeo, ricercatore dell’Università del Cile.

Le analisi hanno anche identificato esemplari di una nuova specie di Unenlagiinae, strettamente imparentati con i Velociraptor, forse rappresentante di un nuovo gruppo.
Inoltre, tra i resti anche due specie di uccelli: enantiorniti (Enantiornithes), un gruppo di uccelli più vario e abbondante del Mesozoico, e Ornithurae, un gruppo direttamente imparentato con gli uccelli di oggi.

Il lavoro degli scienziati è stato raccolto in uno studio pubblicato nel prestigioso Journal of South American Earth Sciences.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it