Published On: Lun, Mar 20th, 2023

Alle 22:24 (ora italiana) l’Equinozio di primavera nell’emisfero boreale

Alle 22:24 (ora italiana) di stasera il Sole splenderà direttamente sull’equatore, a 3.100 Km a sud-est delle Hawaii, nel Pacifico. L’evento, che prende il nome di Equinozio, dal latino æquinoctium, sancirà l’entrata della primavera astronomica nell’emisfero boreale.

Accadrà l’opposto nell’emisfero australe. Il sole passerà a sud del tropico del Cancro e a nord di quello del Capricorno; allo zenith equatoriale il sole si troverà declinato di 66°33′ su entrambi i tropici e di 23° 27′ su entrambi i circoli polari.

Un giorno particolare quello dell’equinozio, che segna uno dei punti fermi del moto di rivoluzione che per secoli hanno accompagnato la vita degli uomini. Analogamente ai solstizi, essi sono convenzionalmente assunti come momento di avvicendamento delle stagioni astronomiche sulla Terra.

La primavera

Convenzionalmente l’arrivo della primavera nel nostro emisfero viene attribuito al 21 Marzo, ma non è sempre così. Anzi, durante il XX secolo tale giorno ha rappresentato l’eccezione. Ciò avviene in quanto l’orbita ellittica della Terra cambia l’orientamento del suo asse, ma non solo. A determinare lo spostamento della data entrano in gioco ulteriori fattori, tra cui il giorno bisestile, introdotto nel nostro calendario gregoriano, e il numero dispari dell’anno tropico medio.

In effetti, se il 2000 non fosse stato un anno bisestile, l’equinozio si sarebbe verificato domani.

Un’altra complessità che coinvolge l’equinozio di primavera riguarda l’assioma del giorno identico alla notte. Più volte, su GeoMagazine.it, abbiamo spiegato che la durata del giorno, in questo periodo, è in realtà più lunga rispetto alla notte di diversi minuti. La ragione principale per cui ciò accade si deve all’atmosfera terrestre. Essa agisce come una lente e rifrange la luce della nostra stella sopra il bordo dell’orizzonte. Di conseguenza, finiamo per vedere il sole alcuni minuti prima che il suo disco sorga effettivamente e alcuni minuti dopo che è effettivamente tramontato. E’ semplicemente un’illusione che ci fornisce qualche minuto in più di luce.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it