Published On: Sab, Ago 19th, 2023

Disconnessi

La stragrande maggioranza delle persone trascorre ormai molte ore attaccata allo smartphone. Scagli la prima pietra chi non lo fa. La media del tempo trascorso  allo schermo del telefonino è di circa 3 ore, ma c’è chi ne sta anche 8. Con questo oggetto magico ormai facciamo tutto: pianifichiamo spostamenti, prenotiamo ristoranti, paghiamo le bollette, ci informiamo ecc. e trascorriamo del tempo sui social. 

Siamo però capaci oggi di staccarci per alcune ore da questo oggetto? C’è chi ci riesce e non ne è schiavo, ma c’è chi invece va in paranoia se non è connesso. Questa paura ha anche un nome e si chiama “Nomofobia” che colpisce soprattutto i giovani, ma non solo.

Di fatto anche quella degli smartphone è una dipendenza, che seppur magari non così dannosa come altre dipendenze, se abusata può portare a conseguenza negative per la salute. Se pensiamo restare offline, non è scollegarsi dal mondo, ma potrebbe essere una opportunità per connettersi con il mondo reale.

Anche in vacanza sotto l’ombrellone o durante le gite, siamo sempre connessi per fare la storia sui social, commentare la foto di un amico ecc., ma anche per cercare un indirizzo su Google, oppure prenotare qualche attrazione, leggere recensioni. Dunque neppure in vacanza riusciamo a scollegarci e anzi, non lo facciamo, perché per certi aspetti ci rende la vita più facile. Questo non lo possiamo negare, seppur spesso per la smania di pubblicare ci perdiamo il godersi il “qui e ora”.

Abbiamo deciso di fare un breve esperimento e abbiamo provato a stare 12 ore senza cellulare, chiuso in un cassetto e spento. Subito si avverte un attimo di “scomodità” e l’idea di stare 12 ore, senza notifiche, senza Google ci preoccupa un pò. Decidiamo di rinunciare proprio a internet in generale, quindi banditi anche iPad e PC. Si torna indietro di 30 anni. 

Come usare però il tempo se uno è a casa? Bene ci sono tanti lavoretti manuali da fare, attività che si rinviano sempre e che potrebbe essere la buona occasione per farle. Quelle ci aiuteranno a staccare la spina e ci faranno ingegnare di nuovo con attività manuali. Sovente durante la giornata ci vengono dei dubbi che Google ci risolve in un battito di ciglia. Come fare? Questo non è facile. Ma come facevamo un tempo? C’erano dizionari e enciclopedie che oggi sono solo più soprammobili. Ci terremo il dubbio o proviamo a generare argomenti di discussione. Ottima soluzione, perché oggi anche durante cene, momenti conviviali, siamo comunque spesso isolati nei nostri smartphone.

Una alternativa è uscire e osservare il mondo intorno a noi senza telefono in mano e questa può essere una occasione per parlare con le persone che si incontrano. Può essere un buon modo per socializzare, trovare amici e conoscenti e “perdere” qualche minuto in più per parlare. Lo facciamo sempre così poco.

Il telefono lo usiamo anche come orologio e se non lo abbiamo dietro? Semplice ci sono spesso torri campanarie che hanno l’orologio incorporato, oppure si chiede a qualcuno.

Poi al posto di trascorrere del tempo sui social possiamo leggere qualche libro, un giornale cartaceo o comunque fare attività che non prevedono l’uso di internet e di elettronica. Lo abbiamo fatto per decenni e oggi ci sentiamo così persi? Ritorniamo ogni tanto alle nostre belle abitudini di un tempo che ci permettevano di socializzare molto di più e soprattutto di parlare e confrontarsi.

Trascorse le 12 ore c’è la curiosità di vedere chi ci ha cercato. Abbiamo quella leggera ansia di dire “cosa mi sono perso?”, andando quindi a recupera il telefono. La cosa interessante che però si resta forse anche un po’ delusi perché, in fondo, non ci siamo persi un granché. Dunque è più la sensazione di essere smarriti che ci assale, poiché come dicevamo siamo soggetti ad una dipendenza, ma anzi dopo qualche ora ci si sente più liberi e si è combattuti fra l’ansia di vedere chi ci ha cercato, ma anche la voglia di proseguire in questa “disintossicazione”.

Dunque in conclusione possiamo dire che ogni tanto questa disconnessione è salutare, seppur sia sempre più difficile, perchè ormai lavoriamo con il telefono e possiamo essere vicino ai nostri affetti, ma sicuramente questi piccoli esperimenti ci fanno rendere conto come sia importante ritrovare il nostro tempo. Dunque questa cosa ci insegna che possiamo fare a meno del nostro telefonino, ma possiamo soprattutto farne un uso più moderato e cercare, anche tenendo il telefonino a portata di mano, di distrarsi con quello che ci accade intorno e parlare di più con chi ci sta vicino o chi incontriamo, senza ignorarlo come spesso facciamo perché siamo persi nel nostro mondo dietro ad uno schermo.

About the Author

- Ingegnere Ambientale, laureato presso il Politecnico di Torino, si è specializzato in difesa del suolo. Oggi si occupa di progettazione di impianti ad energia rinnovabile e di sviluppo sostenibile della montagna, con focus sulla mobilità elettrica. Volontario di Protezione Civile, ama la natura, ma anche i social media e la fotografia. Per compensare la formazione scientifica coltiva lo studio della storia e delle scienze politiche. * Contatti: giuseppe.cutano@geomagazine.it * * IG: @latitude_45