Published On: Gio, Mag 16th, 2024

Il volto di Amenhotep III rivelato dopo 3.400 anni

L’antico Egitto, al culmine del suo potere, era governato da un faraone venerato come un dio vivente, il nonno di Tutankhamon: Amenhotep III. Descritto da un archeologo come “uno degli uomini più ricchi che siano mai vissuti“, Amenhotep III guidò l’Egitto attraverso un periodo di prosperità e potere internazionale senza precedenti. Considerato uno dei più grandi faraoni della storia, il suo regno ha lasciato dietro di sé più statue di qualsiasi altro sovrano. Tuttavia, fino ad ora, non era mai stata realizzata una ricostruzione scientifica del suo volto.

LA RICOSTRUZIONE

Utilizzando i dati del cranio della sua mummia, un team multinazionale ha ricostruito il volto di Amenhotep III per la prima volta in quasi 3.400 anni. Michael Habicht, archeologo della Flinders University in Australia, ha commentato che il volto ricostruito appare molto diverso rispetto a quello rappresentato nelle statue.

La causa della morte di Amenhotep III rimane incerta. Ricerche degli anni ’70 lo descrivevano come un uomo obeso, malato e sedentario, quasi calvo, che soffriva di problemi dentali negli ultimi anni della sua vita. Nonostante fosse uno dei più grandi re d’Egitto, la sua altezza era di circa 156 cm, rendendolo uno dei re più piccoli conosciuti dalle mummie conservate.

Il team è stato guidato dal grafico brasiliano Cicero Moraes, iniziando con la digitalizzazione del teschio del faraone e utilizzando immagini e dati della sua mummia. Dati provenienti da donatori viventi sono stati poi utilizzati per determinare le probabili dimensioni e posizioni del naso, delle orecchie, degli occhi e delle labbra del re. “Sulla base delle conoscenze storiche, Amenhotep III aveva un aspetto robusto, motivo per cui abbiamo utilizzato dati di individui con un elevato indice di massa corporea“, ha spiegato Moraes.

La ricostruzione è la prima approssimazione facciale di Amenhotep III ed è stata particolarmente completa, includendo anche abiti e accessori. Il risultato finale ha sorpreso il team: “Vedere un busto completo con questi colori e la serenità del viso è abbastanza soddisfacente. È il nostro regalo a tutti coloro che apprezzano la storia“, ha dichiarato Moraes.

VENERATO COME UN DIO VIVENTE

Amenhotep III era venerato come divino durante la sua vita e affermava che il dio Amon fosse il suo vero padre, con il nome Amenhotep che significa “Amon è soddisfatto“. Si pensa che alla sua morte abbia lasciato un regno all’apice del potere e della ricchezza. Il dottor Habicht ha sottolineato che lettere diplomatiche di potenti stranieri imploravano Amenhotep III di inviare loro oro in regalo, suggerendo un’estrema ricchezza.

È stato ipotizzato che la mummia di Amenhotep III fosse ricoperta interamente di foglie d’oro, facendola sembrare una statua divina. Habicht ha anche suggerito che il faraone fosse molto interessato alle donne, importando centinaia di donne straniere dell’harem.

DA AMENNHOTEP A TUTANKHAMON

Gli successe Amenhotep IV, suo figlio, che divenne faraone e si ribellò al potente sacerdozio di Amon, installando il dio del sole Aton come principale divinità egizia e cambiando il suo nome in Akhenaton. Tuttavia, suo figlio Tutankhaton riportò alla ribalta il culto di Amon, cambiando il suo nome in Tutankhamon.

Il dottor Habicht, Cicero Moraes e i loro colleghi Elena Varotto della Flinders University e Francesco Galassi dell’Università di Lodz in Polonia intendono pubblicare i loro risultati in una rivista scientifica, offrendo una nuova e affascinante visione di uno dei faraoni più potenti e enigmatici dell’antico Egitto.

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