Published On: Mar, Giu 11th, 2024

Il cambiamento climatico può influenzare la nostra genetica?

Giornalmente siamo circondati da informazioni che ci mettono in guardia rispetto al cambiamento climatico ed il conseguente aumento della temperatura. Siamo però portati a pensare che questo possa avere effetti quasi esclusivamente sul nostro pianeta.
Infatti siamo ormai ben consapevoli che il mondo intorno a noi sta subendo delle modifiche dovute alla mano dell’uomo e che questi stiano succedendo troppo in fretta per permettere alla natura di adattarsi ad essi.

Il cambiamento climatico viene chiamato in causa quando vi sono delle calamità naturali quali improvvise forti precipitazioni, avvenute in luoghi in cui non ci saremmo mai aspettati, estati torride e siccitose, scioglimento dei ghiacciai e cosi via dicendo. Pochi però si soffermano sul fatto che anche l’ essere umano abita questo pianeta e che come cambia la Terra, possiamo cambiare anche noi. Quindi non si tratta solo di qualcosa all’esterno di noi che cambia a che ci dobbiamo trovare ad affrontare, ma i cambiamenti possono avvenire anche a livello microscopico nella nostre cellule e nel nostro DNA.

Ci siamo chiesti infatti se il cambiamento climatico possa influenzare anche la nostra genetica portando cambiamenti drastici all’interno del nostro organismo.
Il legame tra cambiamento climatico e genetica è stato oggetto di studi più o meno recenti per poter capire come stiamo cambiando davanti ad un declino rapido dell’ambiente che ci circonda. Non dobbiamo dimenticare che l’essere umano ed il DNA presente nelle sue cellule sono spesso esposti ad aria ed acque inquinate, pesticidi e tutta una serie di prodotti chimici (metalli pesanti, tossine industriali, ecc…) che possono provocare danni genetici e mutazioni. L’esposizione a composti tossici e degrado ambientale posso anche influire l’epigenetica ovvero quei cambiamenti genetici che possono promuovere diverse patologie ed in più possono essere ereditate nelle generazioni.
Anche la perdita della biodiversità dovuta alla mano distruttiva dell’uomo puo’ portare a ridurre la diversità genetica della popolazione e portando ad una resilienza genetica ed ad un rischio elevato di sviluppare patologie.

Tutto ciò è stato ed è ancora oggi oggetto studio da parte di scienziati di tutto il mondo. Si è investigato meno invece sugli effetti dell’incremento della temperatura sul nostro corpo. Online si trovano molte ricerche che parlano dell’aumento della temperatura e il suo effetto sulle piante, ma molto poco si trova riguardo l’essere umano. Ebbene sì l’aumento della temperatura sembrerebbe essere dannoso per il mondo vegetale, ma anche per il mondo animale. Infatti i geni che sono collegati al metabolismo potrebbero risentire dell’aumento della temperatura, apportando dei cambiamenti nel peso ed al metabolismo.


Inoltre, anche i cambiamenti di temperatura e umidità possono influenzare la distribuzione di malattie infettive, che possono avere implicazioni genetiche.
La genetica è essenziale per comprendere i rischi per la salute umana e l’impatto sulle future generazioni. Mitigare l’impatto di questi problemi globali è una responsabilità collettiva, che richiede soluzioni globali, comprese le politiche ambientali e la salute pubblica misure e responsabilità personale. L’implementazione di queste soluzioni aiuterà a preservare salute umana e garantire che le generazioni future abbiano opportunità di vivere in un ambiente più sano.


In conclusione, lo studio dei fattori che influenzano la genetica umana dovuti a fattori ambientali, il degrado ed il cambiamento climatico rappresentano un’area critica di ricerca, ma che puo’ avere grandi implicazioni per la salute umana e la conservazione dell’ambiente. E’ essenziale dare priorità a queste
ricerche e lavorare per sviluppare soluzioni efficaci per mitigare gli impatti negativi di questi fattori sulla nostra genetica e sul nostro pianeta nel suo insieme.

fonti:

https://www.bio-conferences.org/articles/bioconf/pdf/2023/10/bioconf_ebwff2023_07004.pdf

About the Author

- Ricercatrice biomedica presso un centro di ricerca di Cambridge (UK) si occupa di ricerca in campo oncologico. Laureata in Biotecnologie all’Università di Torino e dottorato di ricerca all’Università di Udine, si occupa anche di divulgazione scientifica e social media.