Published On: Mar, Ago 11th, 2020

Su Cerere c’è acqua liquida sotto la superficie

Cerere, il più grande pianeta nano nella fascia di asteroidi tra Marte e Giove, è stato a lungo ritenuto una roccia spaziale sterile. In realtà, come hanno mostrato i risultati di una grande missione di esplorazione, esso ospita oceani di acqua salata sotto la sua superficie.

Scoperto nel 1801 da Giuseppe Piazzi, Cerere ha mostrato tracce di Idroalite (NaCl•H2O) , un materiale comune nel ghiaccio marino che fino ad ora non era mai stato osservato al largo della Terra.

Ora possiamo affermare che Cerere è una sorta di mondo oceanico, così come alcune lune di Saturno e Giove“, ha dichiarato all’AFP Maria Cristina De Sanctis, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica di Roma.

Il team ha scoperto che i depositi di sale sembravano essersi accumulati negli ultimi due milioni di anni: un batter d’occhio nello spazio-tempo. Ciò suggerisce che queste riserve d’acqua potrebbero salire dall’interno del pianeta, qualcosa che secondo De Sanctis potrebbe avere profonde implicazioni negli studi futuri.

Il materiale trovato su Cerere è estremamente importante in termini di astrobiologia“, ha spiegato. “Sappiamo che questi minerali sono essenziali per la vita“.

In un articolo di commento di accompagnamento, Julie Castillo-Rogez, del Jet Propulsion Laboratory del California Institute of Technology, ha affermato che “quel materiale è instabile sulla superficie di Cerere, ed è di conseguenza molto recente“, ha detto.

In un documento separato, i ricercatori statunitensi hanno analizzato le immagini del cratere da impatto Occator e hanno scoperto che i suoi tumuli e le sue colline potrebbero essersi formati quando l’acqua espulsa dall’impatto di una meteora si è congelata sulla superficie.

Gli autori hanno detto che le scoperte hanno mostrato che tali processi di congelamento dell’acqua “si estendono oltre la Terra e Marte, e sono stati attivi su Cerere nel passato geologicamente recente“. Il lavoro è stato pubblicato su Nature Astronomy, Nature Geoscience e Nature Communications.

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- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it