Published On: Mer, Ott 7th, 2020

Il buco nell’ozono antartico è particolarmente ampio e profondo

Ogni anno sull’Antartico viene a crearsi un buco nello strato di Ozono che, nel 2020 secondo le ultime analisi, è particolarmente vasto. E’ cresciuto rapidamente dalla metà del mese di Agosto, raggiungendo le dimensioni di 24 milioni di Km all’inizio di Ottobre. Attualmente si estende su gran parte del continente e la sua estensione si deve ad un vortice polare forte, stabile e freddo, che ha mantenuto per lungo tempo i valori termici molto bassi.

La riduzione dello strato di Ozono è direttamente correlata alla temperatura nella stratosfera, che è lo strato dell’atmosfera compresa tra 10 km e 50 km circa di altitudine. Questo perché le nubi stratosferiche polari, che hanno un ruolo importante nella distruzione chimica dell’ozono, si formano solo a temperature inferiori a -78°C.
È stato osservato che le concentrazioni di ozono stratosferico si sono ridotte a valori prossimi allo zero intorno ai 20-25 km di altitudine (50-100 hPa), con la profondità dello strato appena inferiore a 100 unità Dobson, circa un terzo del suo valore tipico.

Sono i dati del programma Global Atmosphere Watch dell’OMM, il quale lavora a stretto contatto con il Copernicus Atmospheric Monitoring Service, con la NASA, con l’Environment and Climate Change Canada e altri partner.

Le sue dimensioni, di anno in anno, si contraddistinguono per una certa variabilità. Lo scorso anno, ad esempio, erano molto piccole; al contrario, nel 2018 somigliavano a quelle attuali. Nelle ultime settimane, com’è normale che sia, la luce solare è tornata ad illuminare il Polo Sud, e questo favorisce una continua riduzione dell’ozono nell’area. Tuttavia, le dimensioni viste quest’anno ci ricordano quanto sia importante rispettare il Protocollo di Montreal che vieta le emissioni di sostanze chimiche, in particolare i Cfc.

Ora, come ogni anno, le temperature nella stratosfera cominceranno a salire, favorendone una ripresa sino alla fine di Dicembre.

Bibliografia: public.wmo.int

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it