Published On: Ven, Feb 26th, 2021

Un centauro tra gli asteroidi troiani di Giove

Dopo un viaggio di diversi miliardi di km, un planetoide ha trovato un temporaneo ‘parcheggio’ nei pressi degli asteroidi troiani di Giove.

Fa parte di una categoria di corpi ghiacciati chiamati Centauri, i quali nel loro avvicinamento al Sole subiscono la sublimazione del materiale esterno come accade per le comete.

Questo corpo errante chiamato P/2019 LD2 presenta una coda di 640.000 km ed è stato probabilmente attratto dall’attrazione del gigante gassoso, che lo ha poi spinto verso la posizione coorbitale del gruppo di asteroidi troiani.

LA SCOPERTA

Fu scoperto all’inizio di Giugno 2019 dai telescopi Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System (ATLAS) dell’Università delle Hawaii, sui vulcani estinti Mauna Kea e Haleakala, prima che l’astronomo dilettante giapponese Seiichi Yoshida informasse il team Hubble di un’attività in corso. Il telescopio spaziale ne identificò la coda e la struttura della chioma, oltre alle particelle di polvere e alla relativa velocità di espulsione.

Non è chiaro se il pit-stop dell’oggetto rappresenti un’anomalia, ma è probabile che non resterà a lungo in quella posizione. Le simulazioni al computer mostrano che avrà un nuovo incontro ravvicinato con Giove entro 2 anni, il quale altererà la sua orbita spedendolo nel sistema solare interno.

L’ORIGINE

La sua origine è con estrema probabilità la fascia di Kuiper, un’area dello spazio situata oltre l’orbita di Nettuno contenente milioni di detriti ghiacciati, che periodicamente si avvicinano verso il Sole.

Giove, il gigante del nostro sistema solare, si comporta come una sorta di guardiano, capace di attrarre parte di questi corpi e di fungere da fionda gravitazionale per altri.

Credit: NASA, ESA e B. Bolin (Caltech)

Vedere l’attività di degassamento sull’oggetto a 750 milioni di Km di distanza dal Sole (dove l’intensità della luce solare è 1/25 di quella della Terra) ha sorpreso i ricercatori.

L’astro è divenuto attivo ad una distanza in cui il ghiaccio d’acqua aveva appena cominciato a sublimare.

Generalmente nelle comete la distanza ideale per la sublimazione è di circa 320 milioni di Km dalla nostra stella, dove il calore converte il ghiaccio d’acqua in gas.

SPITZER

Le osservazioni condotte con Spitzer, tuttavia, hanno in parte risolto tale anomalia notando la presenza di monossido di carbonio e anidride carbonica. Si tratta di composti che sublimano più velocemente rispetto ad altri.

Le simulazioni mostrano che c’è una probabilità del 90% nei prossimi 500.000 anni, che questo oggetto venga espulso dal sistema solare e diventi una cometa interstellare.

Il documento del team appare su “The Astronomical Journal“.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it