Published On: Mar, Mar 2nd, 2021

Un uragano nella Ionosfera, sopra il Polo Nord

I cicloni tropicali si verificano nella bassa atmosfera su specchi d’acqua caldi, da cui traggono energia. Essi non sono una prerogativa della Terra: sono stati osservati anche in altre atmosfere planetarie, come su Giove e Saturno, mentre enormi tornado di plasma si sono resi visibili sulla superficie del Sole.

LA CONFERMA

Ora, una serie di osservazioni di un team internazionale di scienziati, ha consentito di confermare i primi uragani di gas ionizzato al plasma nell’atmosfera superiore della Terra, fornendo nuova luce sul rapporto tra pianeti e spazio.

Credit: Nature Communications (2021)

Le osservazioni senza precedenti, effettuate dai satelliti nell’agosto 2014, sono state confermate solo durante l’analisi retrospettiva degli scienziati dell’Università di Reading, come parte di un team guidato dalla Shandong University in Cina, che ha confermato l’uragano e offerto indizi sulla sua formazione.

L’analisi ha consentito di creare un’immagine 3-D della massa vorticosa di 1.000 km di plasma a diverse centinaia di chilometri sopra il Polo Nord, che fa piovere elettroni invece di acqua, e per molti versi somiglia agli uragani che conosciamo nella Troposfera.

La loro esistenza sino ad ora non era certa e a quanto pare, sarebbero associati ad un trasferimento insolitamente ampio e rapido di energia solare e particelle cariche nella Ionosfera.
L’uragano osservato ruotava in senso antiorario, era dotato di più bracci a spirale ed è durato quasi otto ore prima di dissolversi gradualmente.

UN FENOMENO DIFFUSO?

L’analisi ha comportato il controllo della coerenza dei dati provenienti da satelliti, radar e altre fonti e per costruire un quadro completo di ciò che era accaduto e garantire che i meccanismi coinvolti fossero compresi.

Il fatto che l’uragano si sia verificato durante un periodo di bassa attività geomagnetica suggerisce che potrebbero essere relativamente comuni all’interno del nostro Sistema Solare e oltre. Del resto, plasma e campi magnetici esistono in tutto l’universo, quindi i risultati suggeriscono che possa trattarsi di un fenomeno diffuso.

I risultati sono stati pubblicati su Nature Communications.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it