Published On: Gio, Apr 25th, 2024

Estati in Europa sempre più calde

Il caldo estivo in Europa è diventato una minaccia per la salute umana, specie nei confronti di anziani, bambini e lavoratori all’aperto. Secondo il servizio Copernicus Climate Change dell’UE e l’Organizzazione meteorologica mondiale, il 2023 ha registrato livelli record di stress da calore nel continente. Le ondate di calore estive sono diventate più lunghe e intense, portando a un aumento del 30% delle morti legate al caldo negli ultimi 20 anni. Ad aggravare la situazione, la cementificazione e la conseguente isola di calore che, rilasciando il calore accumulato durante il giorno determina valori termici molto alti anche nelle ore notturne.

Il Nord Europa, meno abituato a temperature estreme, è particolarmente impreparato a fronteggiare questo fenomeno. L’estate del 2023, sebbene non la più calda, è stata caratterizzata da onde di calore prolungate che hanno colpito il continente da giugno a settembre. Il caldo estremo, pertanto, è la principale causa di morte legata al clima in Europa, con gravi implicazioni per la salute pubblica.

Gli scienziati attribuiscono questo aumento degli eventi meteorologici estremi alle emissioni di gas serra che stanno riscaldando il pianeta. Oltre alle ondate di caldo, il 2023 ha visto una serie di estremi climatici contrastanti, tra cui forti piogge, inondazioni, perdita di ghiaccio nei ghiacciai e incendi. Globalmente, è stato l’anno più caldo mai registrato, con gravi conseguenze anche sugli oceani, che si sono riscaldati notevolmente.

Il costo economico di questi eventi estremi è stato significativo, con un impatto stimato di 13,4 miliardi di euro, principalmente a causa delle inondazioni. Questi dati evidenziano la necessità di affrontare urgentemente il cambiamento climatico e di adottare misure di adattamento e mitigazione per proteggere la salute e l’ambiente.

Per approfondire: Estate, quando la bella stagione diviene insopportabile

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it