Published On: Lun, Giu 20th, 2022

Estate, quando la bella stagione diviene “insopportabile”

Le osservazioni dirette mostrano che il clima del pianeta si sta scaldando ad un ritmo senza precedenti nel corso degli ultimi millenni.
L’avvento dei satelliti in orbita e della tecnologia ha permesso agli scienziati del clima di ottenere un quadro generale e una mole notevole di informazioni su scala globale. Un corpo di dati che rivela i segnali di un mondo che cambia nell’atmosfera, nell’oceano, nella criosfera e nella biosfera.

E così, in poco più di due decenni, il continente europeo ha vissuto le sue cinque estati più calde dal 1500. Ricordiamo una piccola parte degli eventi più rilevanti.

 

IL 2003

Non possiamo fare a meno di partire da quella che ad oggi risulta essere l’estate caratterizzata da un’estensione ed un’intensità eccezionali di caldo. Le stime più autorevoli riportano un bilancio catastrofico, con quasi 40.000 decessi specie nel sud-ovest del continente europeo.
Ma c’è chi si è spinto oltre, come uno studio dell’UE riguardante 16 nazioni, che stima un numero di morti pari a 70.000.
Gran Bretagna, Francia, Italia, Spagna e Portogallo sperimentarono un caldo eccezionale nella prima metà di Agosto, con un dato termico estremo di 47,3°C registrato ad Amareleja. Il caldo non diede tregua da Maggio ad Agosto, facendo registrare super anomalie positive. In molte aree del continente è ancora ricordata come l’estate bollente per antonomasia. Molteplici i record che riuscì a stabilire.  

IL 2007

Nei mesi di Giugno e Luglio l’Europa centro-meridionale fu riarsa dalla siccità estrema, con conseguenti incendi boschivi tra Italia, Macedonia del Nord e Serbia. I peggiori incendi si verificarono però in Grecia, classificati come i più vasti degli ultimi 50 anni, capaci di distruggere il 4% delle foreste del paese. In Ungheria morirono 500 persone e nel centro e Sud Italia 2 intense ondate di calore portarono i termometri a valori estremi.

Molto discusso fu il record di 47°C ad Amendola (Foggia), ma diverse altre località raggiunsero e superarono i 45°C. La causa fu da imputare all’anticiclone sub-tropicale, divenuto, negli ultimi anni, sempre più protagonista delle estati mediterranee. Al 2007 spettano gran parte dei record di temperatura dell’Italia meridionale. 

IL 2015

Durante quell’estate si verificarono una serie di ondate di caldo, una dopo l’altra, provocando la morte di circa 1700 persone in Francia. Nel Regno Unito i valori termici elevati fecero sciogliere alcune arterie stradali e i treni subirono enormi ritardi nel Luglio più caldo mai registrato. I valori raggiunsero 36.7°C all’aeroporto di Heathrow.

IL 2017

Gran parte dell’Europa, ma soprattutto il sud del continente, registrò medie termiche molto alte da Giugno ad Agosto inoltrato. In Spagna si stabilì il nuovo record di Montoro, dove la “colonnina di mercurio” raggiunse 47.3°C. La persistente siccità provocò incendi boschivi in ​​Portogallo.

IL 2018

La seconda metà di Luglio e l’inizio di Agosto videro temperature molto elevate in gran parte dell’Europa. I fiumi scesero a livelli minimi storici, compreso il Danubio, che fece registrare il livello più basso dell’ultimo secolo, tanto da esporre i carri armati della seconda guerra mondiale in Serbia. Il Portogallo e la Spagna subirono incendi boschivi estremamente distruttivi.

IL 2019

L’estate 2019 verrà ricordata come la stagione dal caldo torrido nel Nord Europa. Tra la fine di Giugno e la metà di Luglio, due intense ondate di calore provocarono la morte di circa 2500 anime, secondo il Center for Research on the Epidemiology of Disasters dell’Università belga di Lovanio.

In Francia le temperature fecero registrare picchi assoluti record, toccando i 46°C nella città meridionale di Verargues. Migliaia di scuole rimasero chiuse.
I boschi della Siberia, ossia uno dei polmoni verdi della Terra, bruciarono ininterrottamente, distruggendo un’area più vasta del Belgio. Ma non solo; temperature record si registrarono nella tedesca Lingen (42.6°C), nella belga Begijnendijk (41.8°C) e nella nota Cambridge (38.7°C).

IL 2021

L’estate 2021 è risultata la più calda di sempre in Europa, secondo il servizio europeo di monitoraggio dei cambiamenti climatici Copernicus.
Tra la fine di luglio e l’inizio di agosto 2021, la Grecia affrontò quella che il primo ministro Kyriakos Mitsotakis definì la peggiore ondata di caldo del paese in oltre 30 anni, con temperature che raggiunsero i 45°C in alcune regioni. In Spagna si tornò a 47°C in alcune aree del sud (Fonte AEMET), ma il caldo e la siccità non risparmiarono il Mediterraneo, con vasti incendi dalla Turchia alla Spagna. In corso gli accertamenti WMO per i 48.8°C raggiunti nel siracusano. 

IL 2022

Giugno 2022 non è partito sotto i migliori auspici. Oltre alla pesante siccità che sta interessando in particolare il Nord Italia, Spagna e Francia hanno appena sperimentato una forte ondata di calore.
In Francia sono stati raggiunti i 40°C più precoci che la climatologia ricordi nel paese.
La famosa località balneare di Biarritz ha registrato la sua temperatura più alta Sabato pomeriggio (42,9°C, fonte Meteofrance), mentre le autorità hanno sollecitato la vigilanza dalla costa centro-occidentale fino al confine spagnolo.

Temperature quasi insopportabili in città

Molte aree costiere oceaniche hanno raggiunto o superato i 40°C, così come alla periferia occidentale di Nantes, dove il caldo non è riuscito a scoraggiare gli appassionati di musica heavy metal che hanno pertecipato al festival di Hellfest a Clisson (seppur aiutati dalle diverse fontane d’acqua a disposizione).

Centinaia di persone hanno invaso i parchi acquatici, dove si sono generate lunghe code e ingorghi.
Alcuni agricoltori hanno dovuto adattarsi a nuovi orari di lavoro (dall’alba alle 11:30 e alla sera), poiché le temperature in serra hanno raggiunto i 55°C. In totale, in pochi giorni, sono stati registrati 203 record mensili e 18 assoluti. 

Anche in Spagna la situazione non è delle migliori, specie nella regione nord-occidentale della Sierra de la Culebra, dove gli incendi boschivi hanno bruciato circa 20.000 ettari di terreno. Le fiamme hanno costretto diverse centinaia di persone a lasciare le loro case e 14 villaggi sono stati evacuati. Alcuni residenti sono potuti rientrare sabato mattina, ma le autorità regionali hanno avvertito che l’incendio “rimane attivo”.

Caldo e incendi anche in Germania, dove Dresda e Cottbus ha raggiunto l’incredibile record di 39.2°C. Valori sino a 38.3°C in Polonia, 36.9°C in Svizzera, 36.5°C in Austria, che rappresentano record mensili o storici. Persino sulla cima dello Zugspitze, a quasi 3000 m s.l.m., il manto nevoso si è completamente fuso in netto anticipo rispetto alle medie.    

Diversi comuni del nord Italia hanno annunciato il razionamento dell’acqua e la regione Lombardia chiederà lo stato di emergenza poiché una siccità record minaccia i raccolti.

IL FUTURO

Secondo gli esperti l’impronta del cambiamento climatico si fa sempre più rilevante. Uno degli aspetti previsti dagli scienziati, infatti, è la prematura comparsa delle ondate di calore, che ormai sembrano prendere sempre più piede prima dell’arrivo dell’estate astronomica.

Quello a cui stiamo assistendo, pertanto, sembra essere un assaggio del futuro se le concentrazioni di gas serra nell’atmosfera continueranno ad aumentare e spingere il riscaldamento globale sempre più in alto rispetto ai livelli preindustriali.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it