Published On: Dom, Mar 7th, 2021

Covid-19, risultati promettenti negli studi di un farmaco

Il gigante farmaceutico tedesco Merck e un suo partner statunitense hanno riportato risultati promettenti negli studi di un farmaco anti Covid-19. Somministrato per via orale, aiuterebbe a ridurre la carica virale dei pazienti.

A gennaio, Merck ha interrotto il lavoro su due candidati vaccini COVID, ma ha proseguito la ricerca su due prodotti per il trattamento della malattia, tra cui uno a base di pillole chiamato molnupiravir, che ha sviluppato con Ridgeback Biotherapeutics.

Questo farmaco ha causato un calo significativo della carica virale dei pazienti dopo cinque giorni di trattamento“, ha riferito Merck in un incontro con esperti di malattie infettive.

Questo test alla seconda fase – le sperimentazioni sui farmaci hanno tre fasi prima che un prodotto possa essere approvato – è stato condotto su 202 persone non ospedalizzate con sintomi di Covid-19.

Non ci sono stati allarmi in termini di sicurezza, e di quattro eventi avversi gravi segnalati nessuno è stato considerato correlato all’assunzione di questo farmaco.

Immagine d’archivio

Farmaci antivirali orali come oseltamivir (Tamiflu) e zanamivir (Relenza) sono talvolta prescritti per l’influenza stagionale, ma i ricercatori devono ancora trovare qualcosa di simile per combattere il coronavirus.

“I risultati di questo studiouna diminuzione più rapida della carica virale tra gli individui con COVID-19 in stadio iniziale trattati con molnupiravir – sono promettenti”, ha affermato William Fischer, ricercatore principale dello studio e professore di medicina presso l’Università della Carolina del Nord .

Se supportati da ulteriori studi, (essi) potrebbero avere importanti implicazioni per la salute pubblica, in particolare perché il virus SARS-CoV-2 continua a diffondersi ed evolversi a livello globale“, ha aggiunto Fischer.

Merck sta anche lavorando a un altro trattamento Covid orale chiamato MK-711.

“I risultati preliminari degli studi clinici mostrano una riduzione di oltre il 50% del rischio di morte o problemi respiratori nei pazienti ospedalizzati con Covid-19 da moderato a grave”, ha concluso la società.

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- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it