Published On: Mar, Mar 23rd, 2021

Nuovo tipo di basalto nelle profondità dell’oceano Pacifico

Dopo aver perforato per 6 Km i fondali dell’oceano Pacifico a bordo della nave da ricerca JOIDES Resolution, un team internazionale di ricercatori ha scoperto un nuovo tipo di roccia creata durante remote ed estese eruzioni vulcaniche.
La scoperta suggerisce che le eruzioni originate dal mantello terrestre erano ancora più calde e più voluminose di quanto si pensasse in precedenza.

Si tratta di un tipo di basalto diverso da quello conosciuto, che si distingue nella composizione chimica e in quella minerale. La sua esistenza non era precedentemente nota perché non si sono formati nuovi esempi in milioni di anni. Di conseguenza, giaceva sepolto in profondità sotto i sedimenti sul fondo dell’oceano.

La perforazione è avvenuta nel bacino di Amami Sankaku, circa 1.000 km a sud-ovest del Monte Fuji. Hanno quindi perforato altri 1,5 km nel fondo dell’oceano, estraendo campioni che non erano mai stati esaminati prima dagli scienziati.

Credit: researchgate

L’area di ricerca faceva parte della nascita della Cintura di fuoco, una struttura a forma di ferro di cavallo nota per le regolari eruzioni vulcaniche e i terremoti. Si estende per circa 40.000 km intorno al Pacifico e si pensa che abbia iniziato a formarsi almeno 50 milioni di anni fa.

E’ una delle aree più profonde mai prese in considerazione per la perforazione, resa possibile solo grazie all’imbarcazione appositamente progettata.

Le eruzioni che hanno creato il basalto appena scoperto erano molto diffuse (coprendo aree delle dimensioni dell’Europa occidentale) e si sono verificate in un periodo geologico relativamente breve compreso tra 1-2 milioni di anni.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature.

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- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it