Published On: Sab, Gen 7th, 2023

Le temperature rigide possono congelare i polmoni?

Abituati al nostro clima mediterraneo, scegliamo il nostro outfit in relazione alle nostre preferenze, alla moda del momento e al nostro stato d’animo. Sulla Terra, tuttavia, esistono luoghi dove il clima richiede atteggiamenti prudenti, tali da proteggere il corpo. Pensiamo alla Jacuzia, tanto per citare il luogo abitato più estremo in termini di freddo, dove l’abbigliamento è fondamentale per poter sopravvivere. Esistono poi molte aree del mondo che, pur non avendo un clima tanto ostile, possono sperimentare irruzioni di aria gelida capaci di far crollare i valori a decine di gradi sotto lo zero.

Quant’è pericoloso respirare aria gelida?

Secondo il dott. Aryan Shiari, pneumologo del Mayo Clinic Health System, il nostro corpo fa del suo meglio per mantenere la temperatura interna a circa 37°C ed è quindi fondamentale che esso, nel suo complesso, sia protetto dal gelo intenso. I polmoni sono racchiusi nella nostra cavità toracica, che ne fornisce un riparo sufficiente. Ciò significa che se il nostro corpo è ben coperto, è improbabile che essi congelino.

L’aria gelida e secca può causare irritazione – spiega – portando a broncospasmo e sensazione di oppressione al petto”, ma ci si limita a questo tipo di disagio. E’ infatti abbastanza comune provare una sensazione di bruciore respirando a temperature così pungenti.

I nostri corpi sono progettati molto bene per resistere all’aria fredda che entra, ed esistono molti meccanismi che consentono il riscaldamento e l’umidificazione dell’aria prima che colpisca effettivamente i polmoni, dove avviene uno scambio di gas“, spiega il dott. Shiari.

Quello che succede è che l’aria fredda è generalmente più secca e il tuo corpo lavora per umidificarla. Quel processo, può causare irritazione alle vie aeree (broncospasmo), con sensazione di mancanza di respiro”.

MALATTIE POLMONARI CRONICHE

Una giornata gelida in Cina

Nonostante l’aria fredda possa essere definita pericolosa per chiunque, la situazione in questo caso può rivelarsi più complicata, specie per chi soffre di malattie come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). Con l’enfisema, ad esempio, l’aria fredda può causare spasmi del passaggio bronchiale, rendendo più difficile respirare.

I pazienti con malattie respiratorie, che si tratti di asma, BPCO o altre malattie polmonari, sono più inclini ad avere esacerbazioni dei loro sintomi se affrontano condizioni invernali fredde. La cosa migliore che possono fare per proteggersi è essere preparati. Avere una scorta extra del loro reggimento di inalatori per alcuni giorni in caso di emergenza o avere un generatore di emergenza per le apparecchiature mediche, come ventilatori, macchine CPAP o concentratori di ossigeno“, afferma il dott. Shiari.

SUGGERIMENTI PER RESPIRARE IN SICUREZZA

Nel caso in cui ci si dovesse trovare per cause di forza maggiore in una tempesta invernale, è bene seguire alcuni suggerimenti. Inspirare attraverso il naso ed espirare attraverso la bocca. Questo perché il naso svolge un lavoro migliore nell’umidificare e riscaldare l’aria. Un aiuto banale, ma importante, può essere l’uso di una sciarpa intorno a naso e bocca, o una maschera da sci, al fine di intrappolare parte di quel calore e umidità. Infine, evitare di allenarsi all’aperto se si soffre di asma e se le temperature sono troppo rigide, per non incorrere in ulteriori problemi di respirazione.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it