Published On: Dom, Gen 8th, 2023

Radon in casa, perché è importante conoscerne la concentrazione?

Il radon è un gas inerte e radioattivo di origine naturale. Lo si trova in tutta la crosta terrestre, nel terreno e nelle rocce, in quantità variabile. Viene quindi emesso dal suolo e può penetrare in casa attraverso il pavimento, le mura domestiche o le fondamenta. La sua presenza varia in relazione a molteplici fattori, tra cui l’area geografica, il tipo di suolo o di costruzione, il micro o mesoclima.

IN AMBIENTI CONFINATI

Il radon si distribuisce uniformemente nell’aria di una stanza, mentre i suoi prodotti di decadimento si attaccano al particolato (polveri, aerosol) dell’aria che noi respiriamo. La maggior parte del radon che inaliamo viene espirata prima che decada (ma una piccola quantità si trasferisce nei polmoni, nel sangue e, quindi, negli altri organi), mentre i prodotti di decadimento si attaccano alle pareti dell’apparato respiratorio e qui irraggiano (tramite le radiazioni alfa) soprattutto le cellule dei bronchi.

ESPOSIZIONE

Credit: Istituto Superiore della Sanità

L’esposizione a questo gas rappresenta la seconda causa di cancro ai polmoni negli Stati Uniti e la prima causa per i non fumatori, con 21.000 decessi ogni anno. In Italia si calcola che il 5-15% dei tumori polmonari, ogni anno, siano da attribuirsi proprio al radon.

Nel globo è considerato il contaminante radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi, tanto che il 50% circa dell’esposizione media delle persone a radiazioni ionizzanti è dovuto a questo gas.

E’ bene sottolineare come il radon in sé stesso non sia propriamente nocivo. La sua pericolosità si deve agli elementi in forma solida che derivano dal suo decadimento e che emettono particelle alfa.

RILEVAZIONE

Trattandosi di un gas inodore, insapore e incolore, è possibile effettuare rilevazioni con strumenti idonei, come un dosimetro passivo o un monitor attivo. Una volta effettuata la rilevazione a breve o a lungo termine, è necessario che il valore rispetti quello indicato dalla Direttiva Europea, la quale prevede che gli Stati Membri dell’Unione adottino un livello di riferimento di concentrazione di radon non superiore a 300 [Bq/m3], o 500 Bq/metro cubo negli ambienti di lavoro.
Chiunque abbia un livello di radon così alto dovrebbe rivolgersi ad un professionista per l’installazione di un sistema di mitigazione nella propria casa. Anche se non è possibile eliminare del tutto il radon dagli ambienti in cui si vive, ci sono diversi modi (con diversa efficacia) per ridurne o prevenirne la concentrazione nei luoghi chiusi, tra cui:

  • depressurizzare il suolo, realizzando sotto o accanto la superficie dell’edificio un pozzetto per la raccolta del radon, collegato a un ventilatore. In questo modo, si crea una depressione che raccoglie il gas e lo espelle nell’aria esterna all’edificio
  • pressurizzazione dell’edificio: aumentando la pressione interna, si può contrastare la risalita del radon dal suolo.
  • migliorare la ventilazione dell’edificio
  • Fondamentale è, poi, fare in modo che per le nuove costruzioni si adottino criteri anti-radon, come sigillare le possibili vie di ingresso dal suolo, predisporre un vespaio di adeguate caratteristiche cui poter facilmente applicare, se necessario, una piccola pompa aspirante.

RISORSE

ISS, Istituto Superiore di Sanità 

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it