Published On: Mer, Gen 25th, 2023

Un insolito fossile di pterosauro con centinaia di denti uncinati

Paleontologi inglesi, tedeschi e messicani, intenti a ricercare ossa di coccodrillo, hanno descritto la scoperta fortuita di un insolito fossile di pterosauro rinvenuto in una cava tedesca. Lo scheletro quasi completo (Fig.1), rinvenuto in un calcare finemente stratificato, ha messo in evidenza la presenza di oltre 400 denti simili alle punte di un pettine.

Autore principale della scoperta il professor David Martill, della School of the Environment, Geography and Geosciences dell’Università di Portsmouth. “Le mascelle di questo pterosauro sono molto lunghe e fiancheggiate da piccoli denti uncinati, con minuscoli spazi tra loro. La lunga mascella è ricurva verso l’alto come un’avocetta (un uccello della famiglia dei Recurvirostridie) che alla fine si allarga come una spatola“, spiega il professor Martill.

All’estremità della bocca non è presente alcun dente, ma essi sono presenti lungo entrambe le mascelle, fino alla parte posteriore. La particolarità che ha colpito i ricercatori è l’uncino presente all’estremità di alcuni denti, mai osservati prima in un pterosauro.
Questi piccoli uncini sarebbero stati usati per catturare i minuscoli gamberetti di cui probabilmente si nutriva, assicurandosi di schiacciarli e ingurgitarli.

Lo scheletro ben conservato e con un’articolazione quasi perfetta, suggerisce che la carcassa doveva essere in una fase molto precoce di decadimento con tutte le articolazioni, compresi i loro legamenti, ancora vitali. Probabilmente perché sepolto nei sedimenti poco dopo la sua morte.

Da quando il primo pterosauro fu descritto nel XVIII secolo, sono stati scoperti centinaia di resti di questi rettili volanti, rendendo le cave del massiccio del Giura (Baviera) una delle località di pterosauri più ricche al mondo.
L’unico pterosauro con più denti – Pterodaustro dell’Argentina, dove vennero ritrovati i primi fossili – ha denti tozzi nella mascella superiore e denti ancora più lunghi in quella inferiore, quindi questo nuovo esemplare è molto diverso dagli altri.

I denti del nuovo pterosauro suggeriscono uno straordinario meccanismo di alimentazione mentre guadava l’acqua. Usava il suo becco a forma di cucchiaio per incanalare l’acqua e poi i suoi denti per spremere il liquido in eccesso, lasciando la preda intrappolata nella bocca. Probabilmente l’animale si dilettava mentre guadava lagune poco profonde, risucchiando minuscoli gamberi d’acqua e copepodi e poi filtrandoli proprio come anatre e fenicotteri.

È stato chiamato Balaenognathus maeuseri. Il nome generico tradotto approssimativamente, significa bocca di balena a causa del suo stile di alimentazione filtrante. Il nome specifico deriva da uno dei coautori, Matthias Mäuser, purtroppo scomparso durante la stesura dell’articolo. Il documento è stato pubblicato su Paläontologische Zeitschrif.

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- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it