Published On: Lun, Mar 27th, 2023

E se anche l’evoluzione avesse fretta?

Al giorno d’oggi si sa, tutti andiamo di fretta. Corriamo per andare al lavoro, in palestra, a prendere i bambini ed a fare la spesa. Tutto molto diverso da quello che succedeva all’uomo cavernicolo che migliaia di anni fa doveva correre per cacciare oppure passare le giornate a raccogliere i frutti offerti spontaneamente dalla terra. L’uomo si è evoluto in un processo lunghissimo che ha fatto sì che l’Homo sapiens sapiens abbia acquisito delle caratteristiche fondamentali per la sopravvivenza. Ma l’evoluzione della specie umana è finita? Continuiamo ad acquisire caratteristiche che ci permettono di adattarci al cambiamento? Scopriamolo insieme.

L’uomo si distingue da altre specie per alcune caratteristiche che lo rendono unico. La nostra evoluzione ci ha permesso di distinguerci dalle scimmie pur essendo i loro discendenti ancestrali. Grazie all’evoluzione abbiamo sviluppato caratteristiche diverse che ci hanno permesso di sopravvivere ai cambiamenti del mondo.

Alcuni ricercatori australiani hanno però pubblicato una ricerca dove ci svelano che l’evoluzione non è finita, anzi stiamo vivendo una “microevoluzione”, ovvero una successione di eventi che apportano dei cambiamenti in un tempo ridotto rispetto a quelli classici dell’evoluzione. Sembrerebbe infatti che ci stiamo adattando alle nostre abitudini e per questo cambiamo. L’Homo sapiens sapiens, ha ancora alcune caratteristiche che ancora porta con sé come residuo storico, che ci fanno ricordare che ci siamo evoluti su questa terra facendo fronte a delle difficoltà ed adattandosi alla realtà. Se della coda ci siamo sbarazzati millenni fa, portiamo ancora i denti del giudizio.

Posizione denti Giudizio

I denti alla fine dell’arcata dentaria prendono il nome di denti del giudizio a causa della loro tarda comparsa nell’adulto, infatti compaiono verso i 18 anni, quando appunto la persona dovrebbe aver “messo giudizio”. Questi denti son stati fondamentali per la nostra evoluzione, ci hanno permesso di sopravvivere. Perché? I denti del giudizio hanno delle caratteristiche fisiche che ci hanno permesso nei millenni di mangiare carni dure, non cotte, piccole ossa e di sgusciare frutta a guscio direttamente con la nostra bocca.

La loro posizione così posteriore ha fatto sì che questi denti possano sfruttare il resto della bocca come una leva e di permettere di avere più forza per rompere oggetti duri. Sono stati fondamentali nella nostra evoluzione eppure al giorno d’oggi si corre ai ripari per rimuoverli. Spesso fanno male e chi li ha e non li ha rimossi, non li usa. Insomma i denti del giudizio non servono proprio più per la nostra sopravvivenza. I ricercatori australiani della University of Adelaide hanno rivelato in uno studio che vi è un aumento dei nuovi nati senza denti del giudizio e che le loro mascelle risultano più piccole. Sembrerebbe evidente che in questo rapido processo di microevoluzione i denti del giudizio non siano più importanti per sopravvivere e quindi i nuovi nati ne nascono sprovvisti. Una casualità o segno che il nostro viaggio evolutivo non è finito?

Sicuramente questi denti così fondamentali un tempo, non sono più utili e perciò questi invidui hanno le stesse chances di sopravvivere di tutti gli altri e quindi porteranno avanti questa carattetistica che verra’ ereditata e diffusa tra la popolazione. Potrebbe succedere che un giorno le persone senza denti del giudizio prenderanno il sopravvento sulla popolazione ancora provvista per poi risultarne la maggioranza.

I denti del giudizio non sono gli unici tratti che stiamo perdendo o cambiando durante l’evoluzione. Infatti sembra che i nuovi nati, nascano con mascelle più piccole con meno spazio per i denti, facendo capire come la dipendenza da cibi processati e cotti ci faccia evolvere verso un nuovo modo di mangiare e che non sia più necessario avere una conformazione della bocca che ci possa permettere di cibarci di grandi pezzi di carne o cibo “duro”, non processato o cotto. Insomma stiamo diventando il risultato delle nostre stesse abitudini.

Secondo i ricercatori della Flinders University e dell’Università di Adelaide in Australia, un’arteria nel nostro avambraccio che e’ presente solo temporaneamente (quando siamo nell’utero materno) e poi scompare, sembrerebbe non scomparire piu’ come una volta ed essere mantenuta nei nuovi nati. Questa nuova caratteristica evolutiva, aumenterebbe l’apporto del sangue al braccio e quindi alle mani, dando piu’ forza alla mano stessa. Segno di un’evoluzione basata sul largo uso delle nostre dita per scrivere al pc oppure all’uso di smartphone?

Senza dubbio sono necessarie ulteriori ricerche per poter confermare che l’uomo si stia ancora evolvendo, infatti i ricercatori stanno investigando su quali siano le cause ed i cambiamenti genetici che portano i nuovi nati ad essere sempre meno simili ai bambini di 300 anni fa.

Referenze:

About the Author

- Ricercatrice biomedica presso un centro di ricerca di Cambridge (UK) si occupa di ricerca in campo oncologico. Laureata in Biotecnologie all’Università di Torino e dottorato di ricerca all’Università di Udine, si occupa anche di divulgazione scientifica e social media.