Published On: Sab, Ott 14th, 2023

I Garamanti: maestri dell’acqua nascosta nel Sahara

Il deserto del Saharanoto per le scarse piogge e le alte temperature, è uno degli ambienti più estremi e meno abitabili del pianeta. Tuttavia, una ricerca che sarà presentata al meeting GSA Connects 2023 della Geological Society of America rivela come un’antica civiltà sahariana sia riuscita a prosperare in questo ambiente apparentemente inospitale, sfruttando le acque sotterranee nascoste nel sottosuolo.

IL SAHARA, DA AMBIENTE FERTILE A LUOGO ARIDO

Dopo che le piogge monsoniche avevano trasformato il Sahara in un ambiente relativamente fertile tra 11.000 e 5.000 anni fa, fornendo risorse idriche superficiali e condizioni adatte alla vita, il deserto tornò ad essere arido. Tuttavia, i Garamanti, una popolazione di lingua barbera, vissero nel Sahara sudoccidentale in condizioni iper-aride, privi di fiumi e laghi superficiali, tra il 400 a.C. e il 400 d.C. Sfruttarono una vasta falda acquifera di arenaria, che si pensa essere una delle più grandi al mondo, per raccogliere le acque sotterranee.

IL SISTEMA FOGGARA

Il sistema Foggara – Credit: Frank Schwartz

I Garamanti impararono l’arte di estrarre l’acqua di falda dalle rotte commerciali dei cammelli dalla Persia. Usarono una tecnica chiamata foggara o qanat, che consisteva nello scavare tunnel leggermente inclinati nel fianco di colline, posizionati appena al di sotto del livello dell’acqua. Questi tunnel permettevano alle acque sotterranee di fluire e venivano utilizzati per l’irrigazione. Complessivamente, costruirono circa 750 km di tunnel sotterranei e pozzi di accesso verticale.

Ciò che rende questa storia particolarmente notevole è che, nonostante l’assenza di ricarica annuale delle acque sotterranee, il sistema qanat è riuscito a funzionare grazie a un insieme di circostanze eccezionali. Tuttavia, la loro fortuna ebbe fine quando il livello dell’acqua scese al di sotto dei tunnel, portando alla caduta dell’Impero.

Questa storia serve da ammonimento su due questioni importanti:

  • In primo luogo, gli ambienti estremi come il Sahara stanno diventando sempre più diffusi in tutto il mondo, rendendo cruciale trovare soluzioni sostenibili per l’approvvigionamento idrico.
  • In secondo luogo, l’uso insostenibile delle acque sotterranee è diventato comune in molte regioni del mondo, il che può portare a esaurire queste risorse vitali.

La vicenda dei Garamanti ci ricorda l’importanza delle acque sotterranee come risorsa preziosa e il pericolo dell’eccessivo sfruttamento. Senza una gestione oculata e sostenibile, si rischia di replicare la storia, con conseguenze economiche e ambientali significative.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it