Published On: Ven, Nov 17th, 2023

Islanda, quanto sarebbe pericolosa l’eruzione vulcanica?

Come già ampiamente anticipato su GeoMagazine.it, una città nel sud-ovest dell’Islanda è stata evacuata a seguito di una serie di terremoti derivanti dall’intrusione del magma sotterraneo, alimentando preoccupazioni riguardo a un’imminente eruzione vulcanica. Il dicco di magma che ha causato centinaia di terremoti si estende per 15 chilometri sotto terra, a circa 3,5 chilometri a nord-ovest di Grindavik, una cittadina di 4.000 abitanti sulla penisola di Reykjanes.

Gli esperti sottolineano che non ci si aspetta un caos globale simile a quello causato dal vulcano Eyjafjallajokull nel 2010. I danni potenziali includono la minaccia alle case e alle infrastrutture nella zona, con l’attenzione focalizzata sul rilascio di gas tossici. La probabilità di un’eruzione è stata dichiarata ancora alta dall’ufficio meteorologico islandese, ma gli scienziati ritengono difficile prevedere il momento esatto dell’evento. La lava potrebbe causare danni significativi, ma la sua velocità di scorrimento relativamente lenta potrebbe consentire alle persone di allontanarsi in sicurezza.

Eruzione sottomarina

Anche se il rilascio di gas tossici è una minaccia, gli esperti escludono un disastro su scala Laki. Soltanto se l’eruzione dovesse verificarsi nella punta meridionale del dicco di magma, che è sott’acqua, potrebbe causare nubi di cenere che potrebbero influenzare i voli all’aeroporto internazionale islandese; ma l’impatto non sarebbe paragonabile a quello del 2010, che causò notevoli interruzioni dei voli e problemi a livello globale.

La mancanza di una quantità significativa di ghiaccio nell’area suggerisce che la situazione attuale è sostanzialmente diversa, riducendo la probabilità di conseguenze simili a quelle dell’eruzione precedente. 

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it