Published On: Sab, Giu 1st, 2024

Gorizia, l’altro muro oltre Berlino

Il muro di Gorizia, spesso chiamato “Muro della Vergogna”, rappresenta un capitolo significativo nella storia dell’Europa del dopoguerra. Costruito nel 1947, questo muro segnava la divisione tra la città italiana di Gorizia e la nuova città jugoslava di Nova Gorica (attualmente Slovenia), creata dopo la Seconda Guerra Mondiale. Esploriamo le origini, le implicazioni sociali e politiche del muro, nonché la sua rimozione e il simbolismo che esso porta nel contesto della riconciliazione europea.

Origini Storiche

Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, la definizione dei confini tra Italia e Jugoslavia fu un argomento controverso. Gorizia, una città con una lunga storia che risale all’Impero Austro-Ungarico, divenne un punto focale di tensioni. Con il Trattato di Parigi del 1947, il confine venne tracciato proprio attraverso Gorizia, dividendo la città tra l’Italia e la neonata Jugoslavia socialista. La parte orientale della città venne assegnata alla Jugoslavia, dove fu fondata Nova Gorica, destinata a diventare un simbolo della nuova ideologia socialista jugoslava.

La Costruzione del Muro

Il muro di Gorizia non era solo una barriera fisica ma anche un simbolo di divisione politica e ideologica. Fu costruito nel 1947 e consisteva in una serie di recinzioni di filo spinato, barriere di cemento e posti di controllo armati. La sua presenza divideva famiglie, amici e comunità che, fino a quel momento, avevano vissuto insieme per secoli. La costruzione del muro rifletteva le profonde divisioni della Guerra Fredda, con l’Europa occidentale e orientale separate dalla cosiddetta “cortina di ferro”. Una Berlino anche in Italia.

Implicazioni Sociali e Politiche

La divisione di Gorizia ebbe un impatto profondo sulla vita quotidiana dei suoi abitanti. Le persone si trovavano improvvisamente tagliate fuori dai loro affetti. La necessità di passaporti e visti per attraversare il confine rendeva difficili anche le attività più semplici, come visitare un parente malato o partecipare a un evento familiare. La tensione tra i due lati del muro era palpabile, con sorveglianza costante e una presenza militare pesante.

Sul piano politico, il muro di Gorizia rappresentava il confine tra due mondi: l’Italia democratica occidentale, e la Jugoslavia socialista e orientale. Questa divisione quindi non era solo geografica ma anche ideologica, con Gorizia che incarnava le differenze tra il capitalismo e il comunismo. Il muro divenne così un microcosmo della più ampia divisione europea durante la Guerra Fredda.

La Caduta del Muro

Con la dissoluzione della Jugoslavia e il crollo dei regimi comunisti in Europa orientale, il muro di Gorizia iniziò a perdere il suo significato. Nel 1991, la Slovenia dichiarò la propria indipendenza dalla Jugoslavia, e nel 2004 entrò a far parte dell’Unione Europea. Questi eventi portarono a una progressiva apertura del confine, facilitando il passaggio tra Gorizia e Nova Gorica e permettendo alle persone di riunirsi.

Il processo culminò nel 2004, quando la Slovenia aderì all’area Schengen, abolendo i controlli alle frontiere con l’Italia. Questo cambiamento segnò la fine effettiva del muro di Gorizia come barriera fisica. Tuttavia, le cicatrici sociali e culturali della divisione non spariscono con la caduta della barriera, ma richiedono anni di sforzi per essere completamente sanate.

Solo una linea traccia il confine fra Gorizia e Nova Gorica (Credit G.Cutano)

La Riconciliazione e il Futuro

Oggi, Gorizia e Nova Gorica rappresentano un esempio di come le divisioni possano essere superate attraverso il dialogo e la cooperazione. Le due città collaborano strettamente in numerosi progetti transfrontalieri, promuovendo la cultura, l’economia e l’educazione. Il confine che una volta le divideva è ora una linea quasi invisibile, attraversata quotidianamente da migliaia di persone.

Un simbolo importante di questa riconciliazione è il Parco della Pace, un’area verde che si estende su entrambi i lati del vecchio confine. Il parco ospita eventi culturali e sociali, ed è un luogo dove cittadini di entrambe le città possono incontrarsi e celebrare la loro comune identità europea. Nel 2007, per commemorare il sessantesimo anniversario della costruzione del muro, è stato eretto un monumento che ricorda la divisione passata e celebra la pace ritrovata.

La simbologia dei muri che si abbattono

Il muro di Gorizia, nato come simbolo di divisione durante uno dei periodi più bui della storia europea, è oggi un ricordo di come le barriere possano essere superate. La storia di Gorizia e Nova Gorica dimostra che, nonostante le difficoltà e le divisioni, è possibile costruire un futuro di cooperazione e unità. Il muro non esiste più fisicamente, ma il suo ricordo serve da monito e da ispirazione per continuare a lavorare per un’Europa unita e pacifica. La storia di queste due città gemelle è un esempio vivente di come il dialogo e la collaborazione possano trasformare divisioni in opportunità di crescita e riconciliazione.

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