Il Monte Rainier, lo stratovulcano che sovrasta Seattle e Tacoma
Il Monte Rainier è uno stratovulcano attivo in quiescenza. E’ situato nello stato di Washington, dove sovrasta la periferia di Seattle e Tacoma con i suoi 4392 m. Ogni anno milioni di visitatori visitano il Mount Rainier National Park per ammirare il vulcano e i suoi ghiacciai, i prati, i boschi e le creste, ma la sua bellezza è ingannevole. Un’eruzione potrebbe essere mortale per tutti coloro che vivono nelle sue immediate vicinanze e un’eruzione potrebbe farsi sentire anche in una fascia geografica compresa tra Vancouver e San Francisco, a causa delle enormi quantità di cenere.
Secondo una ricerca di qualche anno fa dell’US Geological Survey (USGS), il Monte Rainier è uno dei vulcani più pericolosi degli Stati Uniti, e ricade tra i primi 16 più pericolosi al mondo. In passato è stato fonte di innumerevoli eruzioni e colate di fango (Lahar) che hanno sepolto aree oggi densamente popolate. Pertanto, per aiutare le persone a convivere in sicurezza, gli scienziati lavorano a stretto contatto con le comunità locali e con il National Park Service, monitorandolo costantemente.
Il suo edificio, ricoperto da neve e 25 ghiacciai, è stato costruito da innumerevoli eruzioni negli ultimi 500.000 anni. L’ultima, risale al 1894-95, quando piccole esplosioni al vertice furono segnalate da osservatori di Seattle e Tacoma. Non è possibile sapere quando avverrà la prossima eruzione, ma potrebbe essere di portata notevole e produrre ceneri vulcaniche, colate laviche, valanghe di roccia fusa e gas vulcanici, comunemente chiamati flussi piroclastici. Alcuni di questi eventi sciolgono rapidamente la neve e il ghiaccio, producendo torrenti di acqua e fango che possono estendersi sino a 16 Km dalla vetta. Inoltre, i pennacchi di cenere vulcanica sono molto pericolosi per gli aeromobili in volo e ostacolano le operazioni di trasporto aereo. La ricaduta di cenere vulcanica può inoltre creare danni ai residenti con notevoli costi di risanamento.
Come detto, sul Monte Rainier il rischio di colate di fango è molto alto e rischia di minacciare aree densamente popolate che ospitano importanti infrastrutture, come autostrade, ponti, porti e oleodotti. In passato, infatti, si verificarono colate di fango con velocità prossime agli 80 Km/h che si sparsero nella ampie vallate. I depositi si trovano su tutte le valli che si aprono sui fianchi del monte.