Published On: Sab, Giu 27th, 2020

A Stromboli una nuova analisi dell’eruzione avvenuta nell’estate 2019

Grazie a un dilatometro da pozzo installato sull’isola di Stromboli, un team di icercatori dell’INGV e dell’IGN spagnolo, ha studiato i dati sismici e dilatometrici della crisi eruttiva che si è verificata nell’estate del 2019. La ricerca, pubblicata su Scientific Reports, ha evidenziato delle variazioni del sistema vulcanico a partire da circa un mese prima dell’evento del 3 luglio 2019.

L’analisi dei dati, in particolare, ha evidenziato una variazione del segnale 10 minuti prima del parossismo del 3 luglio e 7,5 minuti prima del parossismo del 28 agosto 2019.

Il condotto del vulcano è occupato nella parte più superficiale da magma povero in gas e ricco in cristalli, nella parte più profonda, invece, da magma ricco in gas ma povero in cristalli. Durante le normali esplosioni stromboliane viene espulso il magma superficiale, di colore nero, mentre il magma più profondo riempie il condotto in risalita”, spiega Giovanni Macedonio, fisico dell’Osservatorio Vesuviano e coautore della ricerca.

Il magma ricco in gas e povero in cristalli viene emesso durante i parossismi. Questo è il motivo per cui è generalmente riconosciuto che le esplosioni parossistiche sono innescate dalla rapida risalita di questo magma da una zona situata a 5-10 km di profondità. La sua rapida ascesa provoca inflazione e oscillazione del condotto superiore”, spiega la vulcanologa dell’Osservatorio Etneo Sonia Calvari, coautrice dello studio.

I nuovi parametri calcolati dai dati sismici registrati dalle nostre reti di monitoraggio – si legge – potranno, in futuro, aiutare ad evidenziare fasi di attività sismica anomala che possono precedere di settimane l’attività parossistica. Inoltre, l’algoritmo applicato per l’analisi dei dati dilatometrici può contribuire a realizzare un sistema di allerta precoce in grado di dare un preavviso nel breve termine prima di un’esplosione parossistica” conclude Flora Giudicepietro, vulcanologa dell’Osservatorio Vesuviano e primo autore della ricerca.

Bibliografia: INGV

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