Published On: Gio, Lug 16th, 2020

Il Sole è nel nuovo ciclo: nel 2026 atteso il “massimo solare”

Nel 1843 l’astronomo tedesco Heinrich Schwabe, dopo aver contato il numero delle macchie solari per ben 17 anni, intuì un ciclo periodico delle stesse sulla superficie della nostra stella. Ed effettivamente il Sole ogni 11 anni passa da un’attività alta (massimo solare) ad un’attività minima (minimo solare) seguendo lo schema in maniera ciclica.

Durante la fase di minimo, il Sole si presenta molto simile ad una palla da biliardo arancione, priva di qualsiasi macchia. Al contrario, nei periodi di massima attività, si rendono visibili varie aree più scure (zone più fredde della fotosfera) accompagnate da altri fenomeni di particolare rilievo. In questo periodo la nostra stella è entrata nel ciclo solare 25, lasciandosi alle spalle il 2019, anno in cui non ha mostrato alcuna macchia solare per ben 281 giorni.

In questo periodo non sono mancate le teorie e le speculazioni, che ponevano il Sole in procinto di generare un nuovo minimo di Maunder, capace cioè di generare una mini era glaciale. In realtà, senza spingerci così indietro, un evento di maggior portata rispetto all’attuale accadde nel 1913, quando non si osservarono macchie per ben 311 giorni. Tuttavia, il 2019-2020 non sarà certamente ricordato come un anno particolarmente proficuo per l’attività solare, dal momento che le espulsioni di massa coronale e le conseguenti tempeste geomagnetiche, sono quasi inesistenti. In relazione a questa calma, l’atmosfera superiore della Terra sta anche subendo un raffreddamento.

Lo scorso 29 Maggio il Sole ha generato un brillamento di classe M1, tra i più forti degli ultimissimi tempi; secondo gli astronomi si è trattato di un evento che ha segnato inequivocabilmente l’entrata nel ciclo numero 25, ricordando che il trend si è invertito. Nel corso del 2020, infatti, il Sole ha prodotto una dozzina di macchie solari, di cui 9 di esse, pari al 75%, hanno mostrato una polarità magnetica attribuibile al nuovo ciclo. Un dato non eclatante, ma considerando il 17% del 2019 e addirittura lo 0% del 2018, mostra che l’inversione di tendenza è già cominciata. Anche se, è ancora da stabilire quanto forte possa essere il prossimo massimo solare.

Negli ultimi anni la meteorologia spaziale, grazie anche alle nuove tecnologie, ha percorso passi da gigante. Lo scorso anno gli analisti della NOAA hanno affermato che il minimo solare si sarebbe raggiunto tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020. E così è stato. Ora, secondo le previsioni, l’attività dovrebbe accelerare sino al 2026, quando si verificherà il prossimo “massimo solare”.

Nulla di troppo anomalo quindi, almeno per ora.

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- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it