Published On: Dom, Gen 16th, 2022

L’eruzione di Tonga si sente fino in Italia

Posizione del vulcano di Tonga (Credit Severe Weather)

Quando pensiamo che una cosa sia lontana e non ci tocca sbagliamo. La terra tutto sommato è piccola che ciò che accade dall’altra parte del mondo arriva fino a noi. Queste affermazioni ci devono insegnare che non dobbiamo essere insensibili a tutti i fenomeni che accadono al di fuori del nostro Paese.

Come molti sapranno l’eruzione vulcanica sottomarina che è avvenuta (il 15 gennaio 2022) a Tonga, piccolo stato insulare dell’Oceania, fortunatamente non ha causato vittime e neppure il temuto tsunami ha fatto grandi danni.

Registrazione presso la stazione barometrica di Torino dell’onda d’urto (Credit Nimbus)

L’eruzione vulcanica ha però generato un’onda d’urto nell’atmosfera che ha percorso 17.300 km ed è arrivata fino in Italia. Come riporta la pagina Facebook del sito di climatologia Nimbus presso l’osservatorio di Torino si è registrata l’onda. Noi non ci siamo accorti di nulla, ma gli strumenti lo hanno rilevato molto bene.

La pagina spiega cosa è stato registrato:

A partire dall’evento avvenuto intorno alle h 04 UTC di oggi, 15 gennaio (le 17 ora di Tonga), per raggiungere la nostra stazione meteorologica di Torino-Nord, l’onda – rilevabile solo strumentalmente, senza altri effetti percepibili – ha viaggiato per ben 17.300 km in 16 ore. Come visibile nel grafico, intorno alle 21 ora italiana si è verificato un brusco aumento di pressione (1 hPa in 20 minuti) seguito da un calo ancora più importante (1,9 hPa in 20 minuti) e infine da un ritorno alle condizioni bariche precedenti, che nelle ore tardo pomeridiane-serali di oggi erano comunque in un contesto di ascesa.

A seguito di questo post poi sono arrivate conferme da tutta Italia e da tutte le stazioni barometriche amatoriali e non, che hanno segnato questo evento. 

Vi proponiamo un video che mostra l’eruzione vista dal satellite:

About the Author

- Ingegnere Ambientale, laureato presso il Politecnico di Torino, si è specializzato in difesa del suolo. Oggi si occupa di progettazione di impianti ad energia rinnovabile e di sviluppo sostenibile della montagna, con focus sulla mobilità elettrica. Volontario di Protezione Civile, ama la natura, ma anche i social media e la fotografia. Per compensare la formazione scientifica coltiva lo studio della storia e delle scienze politiche. * Contatti: giuseppe.cutano@geomagazine.it * * IG: @latitude_45