Published On: Ven, Mar 18th, 2022

La cava di bauxite, una miniera dismessa nel cuore del Salento

Sita a circa 1km dalla Baia dell’Orte e a poco meno di 2km dal comune di Otranto in provincia di Lecce, la cava di bauxite, con un diametro di circa 100m, è un importante geosito costituito dall’omonima roccia carbonatica sedimentaria, categoria questa che insieme alle rocce magmatiche e alle rocce metamorfiche compone la superficie terrestre.

Differentemente dalle rocce omogenee che presentano una composizione chimica ben definita e contengono un unico tipo di minerale, facendo venir meno una vera e propria distinzione tra minerale e roccia, quella della bauxite è una roccia di tipo eterogeneo poiché è costituita da più minerali, dove prevalgono gli ossidi e gli idrossidi di alluminio e di ferro. Poiché la quantità di idrossido di alluminio presente può variare tra il 30% e il 75% rispetto al tenore in acqua, la bauxite è ad oggi la fonte principale da cui viene estratto e prodotto l’alluminio, un minerale morbido con un grado di durezza che varia da 2.5 a 3 sulla scala Mohs.

Il colore tipico di un deposito bauxitico può variare da un bianco/grigio al giallo fino a un marrone rossastro e si presenta sotto forma di aggregato di consistenza litica non cristallina quale forma amorfa del rubino, la più nobile varietà monocristallina dell’ossido di alluminio ma estremamente più rara da trovare in natura.

Credit: Amelia Agnusdei – ©Geomagazine.it

La bauxite può anche mostrare una struttura pisolitica, costituita cioè da piccoli globi regolari che prendono il nome di noduli, dall’aspetto liscio e opaco e un basso peso specifico.

La cava si presenta come una miniera a cielo aperto a forma di cuore, una voragine di terra rossa sanguigna che ospita sul fondo uno specchio d’acqua turchese leggermente salmastra con pochi metri di profondità, originatosi a seguito della confluenza nello scavo della falda freatica sottostante.

La miniera riaffiora sul terreno prevalentemente arido della Puglia, circondata da un manto di rocce rosse frastagliate, ed è interamente immersa nella natura selvaggia tipica di queste zone, tra cespugli rigogliosi e canne d’alto fusto.

Come abbiamo detto, questa particolarissima geoformazione è dovuta alla presenza delle rocce carbonatiche, ovverosia rocce sedimentarie dolomitiche e calcaree di cui fa parte anche la bauxite, le quali, disgregandosi, nel corso dei millenni, hanno trasferito sul terreno gli ossidi di ferro e di alluminio.

La sua origine è datata al Cretaceo superiore, per cui parliamo di rocce che si sono generate in tempi anteriori a 65 milioni di anni fa, laddove esisteva un braccio di oceano chiamato Tetide. Con il sollevamento tettonico provocato dallo scontro della placca europea con quella africana e la scomparsa di questo braccio di oceano, i sedimenti emersi sono diventati delle rocce calcaree che hanno subito un’intensa alterazione favorita dal clima tropicale umido presente a queste latitudini, dando origine a un deposito bauxitico.

La cava è stata oggetto di sfruttamento dal 1940 al 1976 ed è ormai dismessa. Ad oggi costituisce un piccolo ecosistema ricco di specie animali, tra cui riconosciamo la Gambusia affinis, un simpatico pesce d’acqua dolce, e la bellissima Argiope bruennichi, comunemente nota come ragno vespa. Il suo accesso è libero.

BIBLIOGRAFIA:

– Cimino U., “Alla scoperta dei geositi. Itinerario naturalistico lungo la costa del salento meridionale”, 2018

About the Author

- Laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, ha ricevuto una formazione classica. Interessata da sempre alle materie umanistiche quali storia, filosofia e letteratura, si dedica durante gli anni di studio universitario alla stesura del romanzo d’esordio. Nel tempo libero si occupa dell’affinamento delle lingue straniere già conosciute e agli studi di geologia, archeologia e astronomia.